Per soli tre voti alla Camera dei deputati il Governo Berlusconi resta in carica. Alleanze disgiuntive della sinistra ed aggiuntive della destra

Per soli tre voti alla Camera dei deputati il Governo Berlusconi resta in carica.

Martedì 14 la Camera con  314 voti contrari e 311 favorevoli  ha respinto le mozioni Franceschini, Donadi ed altri n. 1-00492 e Adornato ed altri n. 1-00511 di sfiducia al Govern

Dati politici:

– il partito personale di Berlusconi tre anni fa ha perso l’Udc di Casini e pochi mesi fa ha espulso il partito di Gianfranco Fini, ciononostante … :

– resta fortissima l’alleanza fra Il Pdl e la Lega Nord

– nel caso si andasse ad elezioni anticipate nel 2011 le alleanze del fronte di centro-sinistra sono fra loro disgiuntive: si portano via i voti l’uno dall’altro e sono lontanissimi dalla soglia del 40%, che è quella che in Italia, con questo sistema elettorale,  fa governare una minoranza che viene spacciata come “giudizio degli elettori”

– ancora in caso di elezioni anticipate il professor Roberto D’Alimonte stima la possibilità che la Lega Nord, in queste regioni diventi il primo partito

– Inoltre l’alleanza fra i due partiti della attuale maggioranza sono aggiuntive:  avanzano entrambi senza rubarsi voti

la sinistra politica si rivela irrilevante, nel sistema politico italiano, per le funzioni di governo: è definitivamente congelata nel recinto  in cui si è racchiusa, a partire dalla caduta del Governo Prodi voluta dalla sinistra massimalista di Bertinotti

La valutazione di Massimo Cacciari:

«Purtroppo l’alternativa politica a Berlusconi al momento non c’è. C’è solo un’ammucchiata che vorrebbe buttarlo giù da palazzo Chigi. E la colpa è del Pd che ha tradito la sua missione riformatrice, incapace di dare sponda ai vagiti terzopolisti..

Massimo Cacciari, alla vigilia della conta in Parlamento, torna ad accusare l’insipienza democratica. E’ un suo rovello classico ma questa volta il fallimento brucia ancor di più perché finalmente c’era partita.

Per l’ex sindaco di Venezia «la novità degli ultimi mesi è la grande fronda di Gianfranco Fini che ha portato alla fine del Pdl e del bipolarismo all’italiana. Ma è altrettanto evidente che per la formazione di un blocco innovativo e riformatore al centro dello schieramento, sono mancati i tempi. Probabilmente lo stesso Fini pensava che la crisi non precipitasse subito».


«Quindi siamo allo stallo. Da un lato Berlusconi è decotto, insieme al bipolarismo muscolare per come l’abbiamo conosciuto in Italia; dall’altro la mancanza di una vera alternativa lo fa sopravvivere».


«Fini ha avuto il coraggio di uscire dalla palude e gettare il cuore oltre l’ostacolo. Casini lo aveva già fatto 2 anni fa. Rutelli è stato l’unico leader Pd a criticare l’aborto democratico, uscendo dal partito. Ma loro 3 da soli non bastano, tanto più che il Terzo polo è ancora una prospettiva senza un vero programma».


«Macché.  La responsabilità immensa è tutta del Pd. Un partito nato male, o forse mai nato. Dopo la caduta del governo Prodi c’erano tutte le possibilità per lavorare ad un’alternativa forte al berlusconismo usurato. Avevamo cinque anni davanti, ma è mancata completamente la classe dirigente, la strategia, la cultura politica e un agenda nuova per il paese».


«Il più grande partito di opposizione, nel bel mezzo della deflagrazione del centrodestra, è rimasto ai margini della partita, senza mai incidere. Paradossale. Ovvio che al momento della fiducia Berlusconi ha buon gioco a dirti: volete solo buttarmi giù…»

«Non si è sfondato nel ventre molle berlusconiano, tra quei ceti moderati delusi dalle promesse al vento del Cavaliere. O fai manovre, anche spregiudicate, per guadagnare consensi al centro o dove vuoi andare?»


«Ad esempio il Pd non ha mai saputo scalfire l’egemonia forza-leghista al nord, maturando un vero autonomismo e una capacità di relazione con gli attori del capitalismo diffuso. Così come non ha mai costruito una relazione strategica con l’Udc. Forse aspettava cadesse nelle sue braccia per semplice antiberlusconismo. Allora non conoscono Casini. Dopodiché mi auguro che il premier collassi ma per senso di verità devo ammettere che al momento non vedo alternative…».

da: http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/379884/


8 commenti

  1. E’ l’ennesima dimostrazione della legge dell’impossibilità di AROW! Mi piace poi il “Disgiuntivo”, riferito alla pletora degli altri partiti, che non hanno nè leader ne programmi.Troppo occupati a difendere e gestire i propri interessi nelle loro aree d’influenza. FI e la Lega, lo hanno capito. In caso di elezioni, che mi auguro, la Lega penso diventi il partito leader al Nord. I cittadini premieranno le buone amministrazioni LOCALI fottendosene del Circo Romano. Così come Lega al Nord, avrà successo Vendola nelle Puglie e Lombardo in Sicilia. Non c’è uscita nessuno è Glocal. soprattutto nessun cespuglio genera pensiero globale. E’ troppo local. I problemi degli Stivalici conti restano, chiunque vinca. Quanto alla legge elettorale è sufficiente copiarne una che funziona in un paese Quasi Democratico, tipo Inghilterra. Già, chi poi avrà il coraggio di prendere in mano una robusta accetta o sega e tagliare…Il pensatore-filosofo Fini ha dimostrato di capire poco del clima sociale di oggi, ha sottovalutato l’effetto del web, dell’aumento del sapere, della conoscenza alla quale chi vuole accede, s’informa, confronta e diffonde. Il suo bacinodi voti è il Sud, “Con i voti del sud si vince”, domani con i voti del Sud quali ?.
    Mah!
    Auguri a chi resta.
    Cari saluti
    Emilio

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  2. E aggiungo che la prima regola perchè una squadra abbia successo è che il singolo deve rinunciare a qualcosa di sè per il bene ed il successo della squadra.Ci sono altre semplici regolette applicabili anche nelle imprese.
    Trovatemi voi qualche pseudoleader di pseudosquadra disposto a rinunciare a qualcosa per il bene comune.
    Totò, oltre all’ Io pagp, direbbe ma mi faccia il piacere..!!

    Emilio

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  3. ciao emilio
    sono contento che ti piaccia la mia formula: alleanze disgiuntive e alleanze aggiuntive
    il fatto è che al centrosinistra NON PIACE GOVERNARE
    lo ha dimostrato nei due governi prodi
    sa fare le manifestazioni
    sa sa criticare tutto e tutti
    a qualcuno di loro piace sparare alle spalle di riformisti come d’antona e biagi
    ma a loro NON PIACE GOVERNARE
    basta guardare le stiliste del comunismo come la rossanda e gli altri innominati del manifesto
    una sola consolazione mi rimane e mi porta agli anni ’70
    sono contento di avere militato nel Pci quando c’erano i governi di unità nazionale
    esattamente quello che occorrerebbe oggi, pressati dalla globalizzazzione economica cinese ed indiana e con la bomba atomica ormai innescata dall’iran

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  4. E i risultati del sondaggio confermano quanto andiamo dicendo. Marx argomentava, tra le altre cose sulla distribuzione del plusvalore. Quest’accozzaglia di partiti è a caccia del plusvalore generato dalle classi produttrici con in testa gli Operai. Le “stiliste” del comunismo ne sanno poco, veraè l’ingiustizia sociale e la redistribuzione del plusvalore molto del quale è regalato a sudditi compiacenti.
    Chi striscia non inciampa! Dagli estremi al centro. Questa è la regola non scritta.Alla siistra piace il potere non le responsabilità. Governare è un lavoro duro, peggio forse che la miniera. Ecco perchè non piace. Governare richiede competenze e capacità più una grande motivazione. E chi ha queste tre caratteristiche? Chi le ha è ammazzato, o non tenuto in considerazione. Biagi, D’antona e tanti altri sono i nuovi martiri di una storia che si ripete. In cambio della cattocomunista “pace sociale” o vigliacco silenzio e stomaco pieno abbiamo venduto il paese al diavolo.
    Buonaserata

    Emilio

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  5. Ciao Paolo!

    la vita mi racconta che non esiste limite all’insipienza dell’essere umano, ero per strada ieri, a Milano vicino a Cadorna, Ore 10, il corteo di Ragazzi passa in via Carducci, blocca il traffico. Ascolto i commenti della gente comune soprattutto giovani che lavorano in zona. (Uffici, Università ec), tutti di corsa per il ritardo. Polizia in “Assetto”, pronti al peggio, gente anziana rintanata nei portoni, ho fatto un salto indietro al 68. gli slogan urlati sono gli stessi, solo cambiati i nomi, i megafoni sono più tecnologici. Nel corteo si flirta ancora, sia allacciano relazioni qualcuno/a fuma uno spinello veloce.Fà freddo. Qualche passante Scatta fotografie, filma ec. anche i “Ragazzi” del corteo si fotografano/ filmano tra loro. Andranno su YOUTUBE per dimostrare il “Io C’ero”, un domani, cresciuti diranno ai figli mostrando le foto “Qui è nato il nostro amore”. In certi gruppi del corteo un clima da gita scolastica, manca solo il negronetto, ed il lZueg di melacotogna.Sul fondo e diffuso un suono parola che supera tutti i magafoni un “Ma và a studià, stupid!”. Una sinistra che è stata superata dalla storia che corre più veloce.
    Attendiamo notizie, intanto i cinesi pianificano uno sbarco sulla luna…
    Ciao e buonagiornata”
    Emilio

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