Salone dell’editoria sociale: l’etica al centro delle cinque giornate
Terza edizione al via a Roma (28 ottobre-1 novembre). I numeri: 120 ospiti italiani e internazionali, oltre 50 conferenze e tavole rotonde, circa 70 espositori. Tra gli ospiti Zygmunt Bauman e Susan George. L’anno scorso oltre 5 mila visitatori
ROMA – “Il tema che abbiamo scelto quest’anno per il Salone dell’Editoria Sociale, cioè Etica e Responsabilità pubblica, ci sembra appropriato rispetto alla fase che stiamo vivendo. Una fase che ha bisogno non solo di interventi immediati per uscire dalla crisi ma anche di una rigenerazione della politica e delle istituzioni, possibile solo se l’etica e la responsabilità pubblica tornano al centro della loro azione e del loro lavoro”. Così Giulio Marcon, presidente di Lunaria, ha presentato il terzo Salone dell’Editoria Sociale, che si terrà a Roma dal 28 ottobre al 1 novembre, durante la conferenza stampa tenutasi presso Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma. Promotori dell’iniziativa le associazioni Gli Asini, Lunaria e la Comunità di Capodarco, l’agenzia di stampa Redattore Sociale, la rivista Lo Stranieri e le Edizioni dell’Asino.
A due giorni dal taglio del nastro della terza edizione, il Salone dell’Editoria si presenta con un ricco programma. Cinque giornate che vedranno oltre 120 ospiti italiani e internazionali, più di 50 conferenze e tavole rotonde e circa 70 espositori. Uno spazio, realizzato presso Porta Futuro, nel quartiere di Testaccio, che oltre a dar la possibilità a molti editori di proporre i propri titoli, sarà anche un momento di riflessione sul welfare italiano. “Abbiamo una politica che è deficitaria di etica e di responsabilità generale – ha aggiunto Marcon – e credo che i temi che saranno sviluppati in tanti ambiti del sociale siano non solo decisivi, ma anche declinati con proposte concrete e poi oggetto di una riflessione a lungo termine per una riforma culturale e sociale della politica”.
L’attuale edizione va a proseguire un percorso avviato negli anni scorsi che ha visto, dopo un primo esperimento, una seconda edizione ricca di contenuti e partecipata. “La prima edizione è stata una sorta di test – ha spiegato Marcon -, l’anno scorso è andata molto bene. Abbiamo avuto più di 5mila presenze, 2500 persone presenti ai dibattiti e proprio per il successo dello scorso anno abbiamo deciso di passare da tre a cinque giorni. Speriamo che vada bene quanto l’anno scorso e che addirittura ci sia un afflusso maggiore”. Un momento di riflessione, aggiunge Marcon, che però vuole distinguersi sul panorama italiano. “Quello che non vogliamo fare è il lunapark dell’editoria sociale – ha affermato -, non siamo a favore del gigantismo delle fiere, dove tutto si perde e tutto si annacqua”. Molti, infine, gli ospiti nazionali e internazionali di spicco, come Zygmunt Bauman e Susan George, il premio Nobel per l’economia Elinor Ostrom, ma anche Moni Ovadia, Carlo Verdone, Ascanio Celestini, Claudio Morganti ed altri ancora.
Editoria sociale, “i titoli crescono perché c’è forte richiesta”
L’analisi di Giulio Marcon, presidente di Lunaria: “Nonostante le difficoltà, ci sono molte case editrici che svolgono questo lavoro più per missione sociale che commerciale”
ROMA – Nonostante la crisi dell’editoria, quella sociale ha visto nell’ultimo anno un’impennata nella produzione di titoli perché oggi in Italia “c’è una forte richiesta di approfondimento sui temi del sociale”. Ne è convinto Giulio Marcon, presidente di Lunaria, commentando il secondo rapporto sull’Editoria sociale presentato oggi a Roma durante la conferenza stampa di lancio del Salone dell’Editoria Sociale che aprirà il 28 ottobre presso Porta Futuro, nel quartiere Testaccio di Roma, per cinque giorni di esposizione, incontri e dibattiti. “Nonostante le difficoltà – ha aggiunto Marcon – i titoli crescono perché c’è un interesse diffuso e c’è un’editoria che anche se non ha obiettivi di carattere commerciale continua ad avere un ruolo. Ci sono molte case editrici che hanno questa caratteristica, cioè di produrre senza avere un ritorno commerciale significativo, ma di svolgere questo lavoro più per missione sociale che commerciale”.
Gli spazi di mercato del settore sono ancora ristretti, ha spiegato Marcon a margine della conferenza stampa. “L’editoria sociale è un’editoria di nicchia – ha precisato -. Dal punto di vista del mercato sopravvive quella legata al mondo delle professioni sociali e dell’università, il resto ha grandi difficoltà. L’editoria specialistica legata ai corsi universitari ancora riesce a sostenersi, il resto è molto più in difficoltà”. E per il futuro non si vedono rivoluzioni per quel che riguarda gli aspetti prettamente commerciali, ma un continuo rispondere a nuovi bisogni. “La tendenza – ha aggiunto Marcon – è quella che vede da una parte sviluppare l’editoria sociale che approfondisce gli aspetti tecnici e specialistici dell’intervento sociale, dall’altra quella che cerca di dare una chiave di lettura sulle trasformazioni dell’oggi. C’è una domanda di senso che emerge in maniera molto accentuata anche dai titoli e che riguarda il futuro e la crisi economica”.
Oltre 470 case editrici e 8 mila riviste: l’universo dell’editoria sociale
Rapporto sull’editoria sociale. I titoli pubblicati sono 2.854, in costante crescita. Più di 55 mila i siti web di organizzazioni non profit. Le case editrici rappresntano il 18,8% del totale tra quelle attive: 2.500
ROMA – Oltre 470 case editrici, 2854 titoli sui temi sociali, oltre 8.700 riviste e più di 55mila siti web di organizzazioni non profit o di soggetti del settore che si occupano di informazione e approfondimenti su temi sociali. È questo l’universo dell’editoria sociale made in Italy fotografato dal Secondo rapporto sull’Editoria sociale in Italia presentato questa mattina a Roma durante la conferenza stampa di lancio della terza edizione del Salone dell’Editoria sociale. L’evento si svolgerà a Roma, a Porta Futuro, dal 28 ottobre al 1 novembre. Dalla ricerca emerge come sul territorio italiano siano attive ben 471 case editrici sui temi del sociale, 8 in meno rispetto al primo rapporto, su un totale di circa 2500 case editrici attive, quindi il 18,8% del totale tra quelle attive.
Nonostante il numero costante di editori cresce a vista d’occhio il numero delle pubblicazioni. Sono 2854 i titoli pubblicati e rilevati dal rapporto, che segnano un incremento del 78,8% rispetto allo scorso anno quando se ne contavano 1596, su un totale di oltre 63mila titoli censiti dall’Aie. Tra i temi maggiormente trattati dalle diverse pubblicazioni la cultura e lo sport (36,5%), l’intervento sociale (34,6%), pace e solidarietà internazionale (26,7%), welfare (22,2%), salute (21%), ambiente (18,9%), globalizzazione ed economia solidale (16,7%), diritti civili (16,5%), donne (15,5%), scuola (15,3%), beni culturali (13,8%), lavoro (9,5%) e turismo responsabile (7,6%). Delle 471 case editrici monitorate, inoltre, ben 104 pubblicano anche e-book.
Le riviste, invece, fanno registrare ben 28 milioni di copie per 8.700 pubblicazioni a fronte di 221mila organizzazioni coinvolte (dati Istat 2000). Tra i temi trattati nei periodici maggiore risalto ai temi del welfare, scuola, cooperazione e intervento sociale. Tra le riviste, il 55% sono quelle cartacee, online il 24% e in entrambe le forme il 21%. Altro dato interessate è che le riviste delle organizzazioni non profit non sono registrate nel 72,2% dei casi, relegando le stesse pubblicazioni ad una circolazione informale, mentre quelle registrate rappresentano il 27,8%. Tra le riviste, inoltre, quelle pubblicate da case editrici sono 114. Gratis, infine, il 35% delle riviste periodiche. In tempo di crisi, sottolinea il rapporto, il mondo dell’editoria sociale punta molto sull’accesso libero alle informazioni: secondo lo studio, infatti, sono oltre 55mila i siti internet delle organizzazioni non profit che si occupano di fornire notizie e approfondimenti sul sociale.