La nave Costa Concordia, ferita ed inclinata verso il precipizio, e i feroci oppositori del Governo Monti/Napolitano, di Paolo Ferrario, 16 gennaio 2012

L’immagine della nave Costa Concordia ferita ed inclinata verso il precipizio è la perfetta e drammaticamente vera metafora dell’Italia sull’orlo del baratro.

E quindi è la rappresentazione visiva delle tragiche responsabilità che si stanno assumendo la Lega Nord di Maroni e Bossi, la Cgil della Camusso e altri sindacati, l’IDV (italia dei suoi valori) di Di Pietro, la sinistra massimalista di Vendola (la stessa che per due volte ha mandato a fondo i Governi Prodi) nella loro feroce opposizione distruttiva all’equipaggio guidato da Mario Monti e Giorgio Napolitano che tentano di evitare il peggio

Paolo Ferrario, 16 gennaio 2012

12 commenti

  1. hai ragione.
    è proprio difficile
    è per questo che giudico eroi il nostro presidente della repubblica giorgio napolitano e il quasi esausto mario monti (che avrebbe preferito evitare quest difficilissimo compito di salvare paseggeri ed equipaggio portai lì dalle opposte coalizioni del periodo 1994-2011)

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  2. Grazie Paolo.
    Se volessimo continuare con la metafora – che condivido pienamente – ci sono appunto quelli che sulla nave inclinata verso l’abisso restano e lavorano per salvare i naviganti, quelli che addirittura per senso di responsabilità vi salgono per salvare il salvabile anche oltre ogni ragionevole speranza (con la consapevolezza di poter inciampare,sbagliare il percorso… ), e quelli invece che – pur investiti un tempo e da tempo di responsabilità politiche e istituzionali – oggi prendono le distanze, se ne tirano fuori, insomma se la danno a gambe.
    Sto con l’esausto e coraggioso Mario Monti.

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  3. grazie, patrizia
    grazie infinite per la tua precisissima analisi che condivido del tutto
    mi è evidente che è nelle svolte di etica politica (e siamo proprio in questo frangente) che occorre prendere posizione senza sì, nè ma.
    sto seguendo con grande passione i tentativi di salvataggio dei (spero) ancora vivi superstiti. e mi è di grande consolazione vedere che accanto ai vili che abbandonano la nave, ci sono dei veri e propri eroi civili (come quell’addetto agli ospiti che è rimasto per 36 ore nell’acqua dopo aver salvato decine di persone.) fin tanto che fra gli italiani ci sono individui così c’è ancora speranza e anche orgoglio per questo paese
    un caro saluto e grazie ancora per il tuo commento
    paolo

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  4. I sentimenti che prevalgono in questi giorni e in queste ore sono la vergogna, la paura e la preoccupazione per le nostre sorti.
    L’integrità morale e la grande competenza di Monti sono motivo di conforto.
    La speranza è timidamente predisposta a guardare verso il futuro, ma il timore è veramente grande.
    Sentire che la Grecia è vicina all’insolvenza non fa dormire sonni tranquilli.
    Gli accenni a uno shock petrolifero che potrebbe essere provocato dall’Iran accresce l’ansia. Ancora guerra?
    Oggi ho comprato il mensile IL del Sole 24 Ore, che propone come tema: 2012. Anno della coesistenza. Ho bisogno di pensare positivamente.
    Ti abbraccio.

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  5. caro gabriele
    anche theo anghelopoulos con il suo “imparare a vivere con poco” è, per me, pensare positivo
    pure io ho bisogno di farlo
    ma questa immagine parla anche di chi è stato responsabile della falla, di coloro che tentano di rimediare e di coloro che aggrediscono chi tenta di rimediare
    grazie per avere portato qui la tua riflessione
    un caro saluto e un abbraccio amico
    paolo ferrario

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  6. Grazie per l’efficacissima metafora. Un antidoto rispetto ai numerosi discorsi che sento da varie parti che criticano Monti quasi fosse lui responsabile del fatto che le misure prese sono dolorose. Come se uno si lamentasse del chirurgo che gli amputa la gamba e non di chi gliel’ha maciullata! A questi si aggiungono gli altrettanto numerosi che stanno a vedere, con una posizione di distacco che trovo cinico.
    Al contrario del tuo contributo e dei bei commenti che gli hanno fatto seguito. Aiutano di fronte ad un’immagine così tragica, che sta girando per il mondo come immagine del declino dell’Italia in contrapposizione a quella positiva di Monti. Non ne avevamo bisogno.
    Un abbraccio
    Giuliana

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    1. grazie infinite, giuliana
      è davvero molto importante , per me, sentire che alcuni di noi, amici e colleghi della scuola che ci ha visti vicini per tanti anni, siamo in una situazione di “idem sentire”
      puoi immaginare il mio travaglio di questi mesi: si sta scompaginando tutto il quadro delle politiche sociali, come le ho studiate ed analizzate il 40 anni
      e nella figura di mario monti vedo una persona che sta tentando di porre rimedi, come a suo tempo fece ciampi (in un contesto molto meno terribile)
      quegli stessi rimedi dei soccorritori della nave
      sì: è una metafora davvero potente
      mi fa grandissimo piacere che tu la condivida
      un caro saluto
      e a presto
      paolo f

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  7. Veramente le immagini di questa nave prigioniera e ferita sono la metafora del nostro esistere oggi. E mi riferisco non solo agli aspetti politici e sociali della nostra esistenza ma anche a quelli etici e morali. Che dire di questo comandante che con estrema ed incosciente arroganza non compie il proprio dovere e si defila lasciando che altri uomini, donne e bambini muoiano a causa della sua leggerezza?
    Pure da questa nave semiabbattuta spira una volontà di andare, di tornare per mare, di continuare a vivere. E’ l’immagine del popolo italiano che con la sua tenacia vuole andare avanti, superare la crisi, a dispetto dei politici che ci hanno fin qui condotto.
    L’altra immagine della nave, ripresa sdraiata con dietro il pacifico paesino dell’Isola del Giglio mi sembra ancora più significativa: lo strapotere di oggi, l’incapacità, l’inefficienza, la supponenza interrompono tragicamente la quiete e la certezza dei valori di sempre. E non a caso da quel luogo sono arrivati i soccorsi, gli aiuti, la salvezza per tante persone. E’ l’Italia che salva l’Italia. Solo così si va avanti.
    Un cordiale saluto
    Mina D’Agostino

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    1. gentile mina
      è vero.
      la tua riflessione mi fa vedere anche questo aspetto: una sopita forza della società civile italiana che in questi frangenti mette in vivo ciò che ha di meglio
      c’è, forse, in questa constatazione una delle possibili vie per tentare di farcela anche nei confronti di questa terribile crisi economica che sta mettendo tutti, proprio tutti a durissima prova.
      “tenersi assieme”
      come il pessimismo della intelligenza e l’ottimismo della volontà, come ripeteva antonio gramsci, riprendendo le parole di romain rolland
      grazie tantissime per questo tuo intervento
      e scusami se ti do del tu: ma qui uso il “tu” alla inglese
      buoni giorni e speriamo attivamente
      un caro saluto

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  8. Continuando in linea con il tuo pensiero,Paolo, sento anch’io che questa è una possibile via ,dove regna il groviglio insanabile delle impossibilità: nell’unirsi delle voci “fuori dal coro”, forse può accendersi qualche luce di speranza .
    Unire le forze e le voci per intravvedere uno spiraglio oltre il buio e lo sconforto che viene dall’osservazione dei fatti e delle situazioni che appaiono senza via d’uscita.
    In questa constatazione anche il pensar positivo di Gabriele De Ritis trova la sua ragion d’essere…e aggiungerei nell’affidarsi consapevole a quanto ragione ,volontà e amore di volta in volta ci indicano
    Un caro abbraccio a te ed a coloro che sono qui intervenuti
    Grazie per questi spazi aperti che considero di grande respiro
    Grazia

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    1. grazie per questa tua condivisione, grazia
      quell’accostamento (la nave accasciata e l’italia colpita dalla crisi) mi è arrivato addosso come nei meccanismi della sincronicità, che tu conosci per frequentazione del pensiero psicanalitico
      l’immagine è potente, compreso quel faro rosso (che simboleggia il compito di “illuminare le coscienze”) e le piccole imbarcazioni che stanno intorno
      sono quarant’anni che studio sociologia e filosofia politica, ma mai come in queste settimane sono venuti al pettine i nodi della crisi italiana
      di cui sono parte attiva gli stessi attori (cgil della camusso, che difende solo che è già difeso e tutelato, leghisti che propagandano rotture cruente e necessariamente sanguinose della italia del nord, l’antietico di pietro che porta in parlamento gli scilipoti e poi attacca come un dannato mario monti che si è rimboccato le maniche, e sta cercando i rimedi)
      la nave è sta abbandonata da un capitano che probabilmente era a letto con una puttana, allo stesso modo in cui berlusconi banchettava nelle serate con le prostitute, mentre il sistema finanziario stata erodendo la struttura economica del paese
      l’accostamento è perfetto e in soccorritori e provocatori del disastro è possibile leggere come in uno specchio tutta la recente politica italiana
      lo scenario è fosco
      ma dentro di esso ci sono i segni della possibile anche se lenta guarigione
      io la penso come il gran vecchio (tutt’altro che senex) giorgio napolitano
      e quindi vedo la possibile via d’uscita
      segnalavo questo
      e le risposte amiche ricevute mi confermano nella diagnosi
      ciao e grazie per la tua presenza qui
      paolo

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