AUDIO DELL’INTERVENTO INIZIALE DI MATTEO RENZI, 10 marzo 2017:
FONTI INFORMATIVE
http://lingotto.matteorenzi.it/
https://www.youtube.com/channel/UCubF4VhKAP-KlKMzF55Igyw
qui IL TESTO DELL’INTERVENTO SCRITTO
http://www.incammino2017.it/lintervento-matteo-renzi-al-lingotto/
APPUNTI
Punto primo: la sua campagna per le primarie sarà focalizzata sui bisogni dei cittadini e non sulle critiche agli altri candidati.
Punto secondo: è necessario rivendicare il futuro da “questa parte del campo”, quello della sinistra riformista. Soprattutto, occorre distanziarsi dall’idea della paura: se gli altri fanno campagna sul timore di quello che verrà, il Pd deve rilanciare, proponendo un progetto concreto di cambiamento possibile, che restituisca speranza.
Punto terzo: il PD deve farsi promotore di una politica più umana, che rimetta al centro le relazioni con gli iscritti e con i territori, Renzi lo definisce “supplemento d’anima”.
E’ evidente dalle parole di Matteo Renzi che la sconfitta al referendum e il conseguente volontario allontanamento dalla scena politica l’abbiano portato a riflettere su una proposta diversa. L’idea è di un piano a prospettiva decennale, che punti su una visione di lungo raggio. Un cambiamento che parta dalle radici della nostra società. La svolta non può ignorare Bruxelles, perché la cornice europea è l’unica immaginabile, ma l’Europa com’è adesso non va bene. E’ necessaria un’Europa politica, sentita ed eletta dai cittadini, che non sia prigioniera della burocrazia e dei tecnocrati, ma sappia rispondere alle emergenze e ai bisogni dei popoli che la compongono.
Un altro elemento imprescindibile, secondo Renzi, è quello della leadership di partito per chi va al governo: è una prassi internazionale ed è un elemento di forza per confrontarsi con gli altri capi di stato. Un’idea forte, che chiarisce: “Abbiamo potuto muovere qualcosa in Europa perché mi sono presentato come leader di un partito che aveva preso il 41% dei voti alle europee, e non solo come capo di governo”.
Il cambio di passo è anche sul modo di lavorare. E’ stata spesso criticata l’attitudine di Matteo Renzi a lavorare da solo e lui risponde con un asso nella manica: si propone alla leadership di partito in ticket con Maurizio Martina, under 40, Ministro dell’Agricoltura. L’idea è quella di provare a guardare al di là di quanto fatto e visto fino ad ora, di porsi domande nuove e trovare — insieme — nuove soluzioni.
Il discorso si avvia alla conclusione e Matteo Renzi tiene a sottolineare con 5 “tweet” quelli che saranno i punti chiave della sua candidatura:
- Combattere la povertà e non la ricchezza, perché la decrescita è felice solo per quelli che già hanno. “Il miglior modo per difendere il lavoro è crearlo, non parlare ai convegni”.
- Investire sulle politiche attive del lavoro.
- Eliminare dalla politica il concetto di reddito di cittadinanza, l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e non sull’assistenzialismo statale. Bisogna aiutare i cittadini a reinserirsi nel mercato del lavoro e creare le condizioni perché questo avvenga;
- Lavorare sul tema dell’alternanza scuola-lavoro: “Non è mercificare il futuro dei nostri figli, ma un’occasione per farli crescere e inserirli naturalmente nel mondo del lavoro”.
- Costruire un paracadute per il lavoro autonomo.
Renzi si concentra sul concetto di identità, una parola di cui la sinistra si deve riappropriare, ma in senso costruttivo, identità come cultura: dal passato al futuro. Puntiamo sulla nostra identità e su programmi concreti e lungimiranti e liberiamoci dell’atteggiamento di chi sa solo andare contro. “Rispondiamo col sorriso e con ideali belli e nobili”. Poi chiude: “Io ci sono con forza, con energie, con entusiasmo e ferite. Ci sono perché ci siete voi. Da prima e anche dopo. In politica è importante essere insieme a comunità di donne e di uomini”.
sul Congresso del Pd e le primarie, Renzi non ha dubbi: “Puntiamo a superare il 50 per cento ovviamente. I sondaggi dicono che dovremmo farcela, anche se non sarà facile. In queste primarie vedremo due film: il voto nei circoli, dove mi dicono che Andrea Orlando sia forte, e quello ai gazebo, dove potrebbe andar bene Michele Emiliano. Vedrete che saranno primarie belle e piene di passione, nonostante la quantità di odio che sento in giro: ma il nostro ‘assalto al cielo’ piace ed emoziona tanti”. in http://www.lastampa.it/…/matteo-renzi-basta…/pagina.html
noi abbiamo peccato di poco riformismo, non di troppo riformismo. Dagli 80 euro in poi, abbiamo fatto tante cose delle quali andare orgogliosi. Poi è arrivata la botta del referendum, della quale mi prendo tutta la responsabilità. Però le dico una cosa: gli effetti negativi del No li misureremo nel corso di anni. Vediamo divisioni, nuovi partitini, ritorni al proporzionale… E potrebbe essere soltanto l’inizio».
dalla lettera di MICHELE SALVATI:
Davanti ad una sconfitta, ed una sconfitta grave, non capisco perché si apprezzi il politico che molla tutto e si ritira. Io apprezzo di più un politico che non molla, che riflette sugli errori che ha fatto, ma persevera nel disegno al quale ha dedicato il suo impegno. Questi è un politico per vocazione. E poiché spero che Renzi rifletta seriamente su che cosa è andato storto, e sono convinto dell’idea di partito democratico per cui ha combattuto e combatte, voterò per lui nel prossimo congresso.
11 marzo 2017
esperienze di LAVORO:
https://mappeser.com/2017/03/11/il-lavoro-che-cambia-le-fab-lab-in-wikiwand/
https://mappeser.com/2017/03/11/il-lavoro-che-cambia-il-progetto-piazza-dei-mestieri/
https://mappeser.com/2017/03/11/il-gruppo-cooperativo-goel-reggio-calabria/
Al via la seconda giornata del Lingotto, dove Matteo Renzi ha scelto di cominciare il suo cammino congressuale. Il clima che si respira è lo stesso di ieri: sorrisi, voglia di partecipare, ma soprattutto tanta attesa di conoscere i lineamenti del nuovo volto che da maggio potrebbe assumere il Pd.
A prendere oggi la parola dal palco, dove l’ex premier ieri ha aperto i lavori, saranno il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan (nel pomeriggio), il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, due presidenti di Regione: Sergio Chiamparino (Piemonte) e Debora Serracchiani (Friuli Venezia Giulia).
E poi ancora, parleranno l’ex ministro Emma Bonino, il filosofo ed ex parlamentare Biagio de Giovanni, lo storico e presidente dell’istituto Gramsci Beppe Vacca e lo psicanalista Massimo Recalcati. Saranno presenti anche la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi e i ministri Marianna Madia a Graziano Delrio.
Video su LAVORI DI GRUPPO del pomeriggio dell’11 marzo 2017 :
VAI A tutti:
https://www.youtube.com/channel/UCubF4VhKAP-KlKMzF55Igyw
vai a Welfare e salute
CONCETTI estratti dagli interventi:
prendersi cura delle COMPETENZE
per il SAPER FARE è necessario aiutare anche il SAPER ESSERE
AUDIO Ministro Poletti
Giuseppe Vacca
“questo è UN partito della nazione italiana”
“è finita la seconda Repubblica e stiamo mettendo i opera la terza Repubblica”
AUDIO di Giuseppe Vacca
AUDIO di Teresa Bellanova
12 marzo 2017
intervento di MARCO MINNITI
intervento di Dario Franceschini
“In Germania c’è e ci sarà anche dopo il voto – dice Franceschini – In Francia chiunque sfidi la Le Pen avrà il consenso di tutti gli altri. In Italia un polo da solo difficilmente avrà la maggioranza assoluta e non c’è legge elettorale che costruisca numeri laddove non ci sono. Il Pd deve costruire un campo largo: includere e non escludere”
http://www.unita.tv/focus/lingotto-2017-intervento-di-dario-franceschini/
le CONCLUSIONI DI MATTEO RENZI
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