È la Giornata mondiale della sindrome di Asperger, 18 feb 2020

È la Giornata mondiale della sindrome di Asperger. Maria Novella De Luca su la Repubblica: «“Spesso dico ai miei pazienti che dobbiamo ringraziare Greta Thunberg. Perché oggi quella strana parola, Asperger, è entrata nel lessico collettivo. Per chi ha la sindrome è stato come uscire dall’isolamento, come spezzare il muro del silenzio”. Lo racconta così, con una battuta, “l’effetto Greta”, Davide Moscone, psicologo e psicoterapeuta. Ossia la rivoluzione “sociale” dietro la rivoluzione “ambientale” dei “Fridays for future”. Perché con Greta, eroina planetaria e testarda con le trecce e la sindrome di Asperger, una diversità è diventata forza. Asperger, nome, cioè, di una forma di autismo identificato e codificato nel 1944 (in pieno nazismo) dal discusso pediatra austriaco Hans Asperger, i cui scritti furono per la prima volta tradotti in inglese dalla psichiatra Lorna Wing nel 1981. “Grazie a Greta centinaia di persone hanno cercato il significato di quella parola, e non poche hanno scoperto di essere Asperger. Poter dare un nome, finalmente, alle proprie ‘stranezze’ o sofferenze, ai propri disagi sociali, è una conquista”, spiega Moscone, presidente dell’associazione Spazio Asperger. Così è accaduto (ancor prima dell’effetto Greta, in realtà) a Susanna Tamaro, scrittrice bestseller, forse la aspie più famosa d’Italia – così si chiamano gli Asperger tra di loro. Tamaro ha raccontato di aver trovato un dépliant sulla Giornata mondiale della sindrome in uno studio medico. E di aver compreso, finalmente, da cosa derivavano le sue difficoltà di relazione. Tanto da voler scandagliare quella condizione nel suo ultimo libro, Il tuo sguardo illumina il mondo. “Comprendere di essere Asperger ha cambiato la mia vita, è stata come un’illuminazione. Finalmente ho capito il perché di tante sofferenze che mi perseguitavano fin dall’infanzia. Passavo per essere una bambina matta, strana, timida in modo patologico. Ho preso psicofarmaci e calmanti fin da piccolissima. Era come se avessi un nemico interno che boicottava e boicotta tutti i lati della mia vita”. […] Aggiunge Davide Mosconi: “Molti Asperger hanno intelligenze brillanti, molti sono invece del tutto nella norma. Le caratteristiche che li accomunano sono le difficoltà nel fare amicizia, nell’entrare in una dimensione intima, comprendere il linguaggio indiretto degli altri, le metafore, le battute”. Un esempio? “Un mio piccolo paziente è entrato in crisi quando ha sentito la mamma che diceva ‘Sono morta di sete’. Ha pensato che stesse morendo davvero”. Peculiarità che possono diventare ossessioni o trasformarsi in straordinarie opportunità. “C’è chi ha la fissazione dell’astronomia, chi dei treni. Chi della matematica, chi dei videogiochi. Sanno tutto di quella materia. Quindi possono diventare ottimi ingegneri, fisici, matematici. Oppure, al contrario, restare schiavi di un’ossessione”. Prima che la sindrome fosse riconosciuta, gli Asperger venivano considerati pazienti psichiatrici, curati con psicofarmaci, isolati. Oggi qualcosa è cambiato, ma la strada è lunga. “Per i nostri figli la scuola può diventare un incubo”, denuncia Maria Teresa, mamma di Sabina, 9 anni, Asperger. “La difficoltà di comunicare, il fissarsi sulle cose, la loro insofferenza al rumore li fa apparire strani, e per questo diventano vittime di bullismo. Eppure, quando spieghi ai compagni che i nostri bambini sono come Greta, lo sguardo dei ragazzi cambia. Sì, noi genitori dobbiamo tanto a quella ragazzina con le trecce”».

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