lunedì, 12 novembre 2007
Salute e malattia: “occuparsi” e non “preoccuparsi”
Siamo psicologicamente fragili davanti alle malattie. Ma forse è meglio parlare solo per me e dire: sono psicologicamente fragile davanti alle malattie.
Il vissuto della “salute” è quello della perfetta aderenza fra l’immagine con cui mi si presenta realmente il mio corpo e l’immagine ideale che ho interiormente del mio corpo. Se leggo o sto al computer è la vista e l’uso delle dita che mi mettono tranquillo. Se vado alla casa sul lago ho bisogno di gambe per camminare e un po’ di muscolatura per vangare.
Sto bene quando non sento alcun conflitto fra il corpo ideale (quello che mi consente la mie presenza nel mondo) e quello reale.
Ma cosa succede quando qualcosa si incrina?
Cosa succede dal punto soggettivo, intendo dire.
Accade di percepire una frattura fra il mio stato corporeo e quello standard di comportamento…
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