Al cinema con lo psicoanalistadi Vittorio Lingiardi (Cortina). Paola Zanuttini su il Venerdì (la Repubblica): «Quando guarda un film, Vittorio Lingiardi sostiene di sentirsi più analizzato che analista: la sua abituale poltrona da psicoanalista cambia orientamento, non è dietro per interpretare, ma davanti per partecipare. Ma lui è uno psicoanalista cinéphile, è questa la differenza. Ed è anche il segno della rubrica che tiene da cinque anni sul Venerdì,Psycho, titolo rubato a Hitchcock per indagare su cinema, Es, Io e Super-Io. Ora queste rubriche, 195 per l’esattezza, classificate in sei stanze ariostesche (le donne, i cavalier, l’arme, gli amori, le cortesie e l’audaci imprese), sono raccolte nel volumeAl cinema con lo psicoanalista, che si appresta a diventare unlivre de chevetper chi è convinto che i titoli di testa non siano solo e necessariamente quelli in apertura di un film.Nella prefazione, Natalia Aspesi…
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