La terapia dell’oblio. Contro gli eccessi della memoria di Paolo Mieli (Rizzoli) . Massimo Ammaniti sul Corriere della Sera: «Il libro di Paolo Mieli La terapia dell’oblio. Contro gli eccessi della memoria (Rizzoli) […] va direttamente al cuore delle ricostruzioni storiche, i cui processi rievocativi si basano su ricordi, testimonianze e documenti, inevitabilmente contrassegnati da dimenticanze, omissioni intenzionali, amnesie e sottrazioni inconsce. È un libro che cerca di sfatare e di rileggere versioni di comodo e interpretazioni artefatte di eventi storici, che spesso abbiamo interiorizzato e archiviato senza più sottoporle a critica. Allo stesso tempo vengono riportati alla luce fatti storici ormai dimenticati, a volte condannati a essere cancellati nella coscienza collettiva. […] Nel leggere gli scenari storici del passato, raccontati da Paolo Mieli con la sua consueta capacità di focalizzarne e sintetizzarne gli aspetti più controversi e inediti, scopriamo le parzialità e addirittura le manipolazioni dei ricordi e delle rievocazioni, non tanto legate all’usura del tempo quanto piuttosto alle letture che si sono volute dare in seguito per giustificare e legittimare ideologie, regimi e addirittura dittature. E queste trame rievocative suggeriscono anche in chi legge il possibile intervento di meccanismi psicologici di difesa più sotterranei che hanno plasmato i ricordi e i giudizi storici, come il diniego della realtà che sopprime la stessa percezione di comportamenti o eventi, come si può cogliere nella ricostruzione di molte biografie personali. […] Nell’introduzione Paolo Mieli esplicita la sua teoria della memoria: “Oggi più che nel passato il ricordo si intreccia in modo eccessivo con il presente… tale aggrovigliamento tra passato e presente ci intossica”, per cui è difficile voltare pagina rispetto agli eventi del passato in modo da guardarli da una giusta distanza. Ma forse questo intreccio è inevitabile».
L’ha ripubblicato su Il mio viaggio.
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