Carla Lonzi è una figura centrale del femminismo italiano degli anni ’70, nota per i suoi scritti che hanno contribuito a definire e radicalizzare il pensiero femminista in Italia. La sua opera è caratterizzata da un forte rifiuto delle strutture patriarcali e dalla ricerca di una nuova identità femminile. Ecco un riepilogo dei suoi principali testi e contributi.
Opere principali
- Sputiamo su Hegel (1970): Questo libro è considerato uno dei testi fondamentali del femminismo italiano. Lonzi critica l’impostazione patriarcale della politica marxista e invita le donne a riconoscere e affrontare la loro oppressione. L’opera è stata descritta come un invito a “sputare Hegel fuori da sé”, sottolineando la necessità di liberarsi dalle influenze maschili nella filosofia e nella cultura[1][4].
- La donna clitoridea e la donna vaginale (1971): In questo saggio, Lonzi esplora le differenze tra le esperienze sessuali femminili, contestando il mito dell’orgasmo vaginale come unico standard di piacere. Propone una visione della sessualità che valorizza la donna clitoridea, svincolata dai modelli patriarcali[2][4].
- Manifesto di Rivolta Femminile (1970): Redatto insieme a Carla Accardi e Elvira Banotti, questo manifesto rappresenta l’atto costitutivo del movimento Rivolta Femminile. Esprime la necessità di affermare l’identità femminile contro la rivendicazione dell’uguaglianza con gli uomini, criticando anche il matrimonio e riconoscendo il lavoro delle donne come produttivo[4][5].
- Taci, anzi parla. Diario di una femminista (1972-1977): Un’opera autobiografica in cui Lonzi documenta il suo percorso personale e politico, riflettendo sulla sua evoluzione come femminista e sull’importanza dell’autenticità nelle relazioni[4].
Contesto e impatto
Carla Lonzi ha fondato il movimento Rivolta Femminile, che ha rappresentato una rottura con il marxismo tradizionale e ha promosso un femminismo separatista. La sua opera si distingue per l’accento posto sulla differenza sessuale e sull’autocoscienza come strumenti di liberazione[3][5]. Lonzi ha anche criticato le celebrazioni artistiche maschili, sostenendo che la cultura dominante era intrinsecamente patriarcale[3].
Riscoperta contemporanea
Negli ultimi anni, c’è stata una crescente attenzione verso il pensiero di Carla Lonzi, con ripubblicazioni delle sue opere e studi critici che ne rivalutano l’importanza nel panorama del femminismo contemporaneo[1][5]. La sua eredità continua a influenzare le discussioni sul genere e sull’identità in Italia.
Citations:
[1] https://deriveapprodi.com/libro/carla-lonzi/
[2] https://www.libreriadelledonne.it/letture/la-rivolta-di-carla-lonzi/
[3] https://www.machina-deriveapprodi.com/post/la-complessit%C3%A0-irriducibile-del-femminismo-di-carla-lonzi
[4] https://it.wikipedia.org/wiki/Carla_Lonzi
[5] https://www.artribune.com/editoria/2023/07/nuove-edizioni-libri-carla-lonzi/
[6] https://www.futura-editrice.it/prodotto/con-carla-lonzi/
[7] https://www.elle.com/it/magazine/libri/a45598491/carla-lonzi-libri-emancipazione-femminile/
[8] https://www.libreriamarini.it/news/la-scrittrice-del-mese-carla-lonzi
[9] https://lampoonmagazine.com/article/2023/12/21/letteratura-femminista-carla-lonzi-sputiamo-su-hegel-la-tartaruga-annarosa-buttarelli/
[10] https://www.unilibro.it/libro/lonzi-carla-buttarelli-a-cur-/taci-anzi-parla-diario-femminista-1972-1977/9791281723023
