Uno studio della Fondazione Rosselli, realizzato per il Corriere della Sera , porta con sé buone nuove sull’immagine internazionale dell’Italia. I dati più confortanti riguardano la popolarità e l’interesse della nostra lingua: siamo quinti nella classifica degli idiomi più richiesti dagli studenti. Il che non corrisponde, naturalmente, alla diffusione reale (colossi come il cinese o l’hindi viaggiano nell’ordine inarrivabile delle centinaia di milioni di parlanti). Ma se consideriamo il numero di coloro che hanno deciso di leggere Dante o Pirandello nell’originale, oppure per passione culturale o interesse economico si sono iscritti ai corsi, ecco che l’onda lunga di cultura, cucina, artigianato, arte di vivere ci porta in alto: seguiamo a distanza, certo, l’inglese (ovvio), lo spagnolo (quasi altrettanto ovvio), e siamo anche alle spalle del tedesco e del francese; però, subito dopo, ci siamo noi.
Una passione (mondiale) per l’italiano
Una passione (mondiale) per l’italiano
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