Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale

Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale

Lo scorso 21 gennaio, la Commissione europea e la Presidenza spagnola dell’UE hanno inaugurato a Madrid l’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale (2010)nel corso di una manifestazione a cui sono intervenuti il primo ministro spagnolo José Luis Zapatero e il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. All’insegna dello slogan “Stop alla povertà”, l’iniziativa intende porre, nel corso dell’anno, la lotta alla povertà  al centro dell’attenzione dell’UE.
Il Italia sono previsti 500mila euro di finanziamenti per le azioni progettuali finalizzate alla realizzazione del Programma nazionale per il 2010. Termine ultimo per la presentazione delle proposte è il 1 febbraio. A stabilirlo è la Direttiva del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, emanata lo scorso 22 dicembre, che traccia le linee di indirizzo inerenti i contenuti dei progetti, le modalità e i termini per la presentazione. 
Nella Direttiva si ricorda che i progetti dovranno riferirsi alla realizzazione di una o più delle seguenti azioni:

  • elaborazione di strategie per contrastare la povertà e per promuovere azioni educative anche nelle scuole;
  • realizzazione di eventi nazionali e locali per sensibilizzare la società civile, accrescere la conoscenza e identificare le buone pratiche, che promuovano anche la partecipazione diretta delle persone in condizioni di povertà;
  • realizzazione di indagini, studi e ricerche finalizzati in particolare a migliorare le attività di monitoraggio e di valutazione delle politiche di contrasto alla povertà;
  • promozione di reti di osservatori territoriali con l’obiettivo di incentivare lo scambio di prassi e informazioni per supportare la formulazione delle politiche locali di inclusione.
 

La Direttiva specifica inoltre che sarà data priorità ai progetti innovativi, caratterizzati da una spiccata valenza sociale, che mettano a punto modelli di intervento da utilizzare in altri contesti territoriali e che creino sinergie fra soggetti del volontariato, del Terzo Settore, enti locali e pubblici, soggetti privati, imprese e sindacati.

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