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I demoni di San Pietroburgo è insieme la storia di un uomo, la lettura di un artista e l’affresco di una Storia, che non smette di ripetersi.
Mescolando biografia e bibliografia, Montaldo si serve della più grande voce della letteratura russa per affrontare un discorso politico che, in ultima istanza, raccomanda di cercare l’Uomo e di fuggire dall’adesione cieca agli ideali astratti, scorciatoia fatale verso il delirio d’onnipotenza e la violenza. Come Dostojevskij, anche Montaldo non si è mai sottratto all’impegno sociale e ha fatto della propria arte un veicolo di passione e di riflessione scoperta, e ora può permettersi, dall’alto dell’età e dell’esperienza, di interrogarci tutti, con un’opera che ha la pretesa del classico e una forma che si mette interamente al servizio di questa pretesa.
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