Alla sinistra della delusione – Repubblica.it

11 % di voti inutili

In questo articolo c’è la prognosi che, in caso di elezioni anticipate, si riproporrà il delirio politico della sconftta del centrosinistra (in realtà sinistracentro) degli anni precedenti.

Probabilmente i numeri daranno ancora ragione alla destra berlusconiana. e anche in caso di lieve vittoria del centrosinistra, il blocco di allenanze non durerà neppure un biennio.

e intanto i problemi crescono e il sistema politico italiano è bloccato dalla doppia impossibilità (di destra e di sinistra) di stabilizzare le regole della competizione per il governo del paese.

Paolo Ferrario, 11 ottobre 2010

da Ilvo Diamanti, Alla sinistra della delusione

A SINISTRA del centrosinistra i consensi crescono. Ormai si aggirano intorno all’11%.

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Rifondazione e i Comunisti Italiani, in realtà, non vanno oltre  il 2%. Ma Sinistra e Libertà (Sel), guidata da Nichi Vendola, raggiunge il 5%. E il Movimento 5 Stelle, ispirato da Beppe Grillo, supera il 4%. Si tratta di tendenze rilevate dai principali istituti demoscopici. Parallelamente, i maggiori partiti di centrosinistra appaiono in difficoltà. Il Pd sembra sceso sotto la soglia critica del 26%. Anche l’Idv, però, ha smesso di crescere e si è attestata intorno al 6-7%.

Il ritorno della Sinistra, trainato da SeL e dal Movimento 5 Stelle, sembra favorito, soprattutto, da due motivi.

a. Hanno, entrambi, una (sola) leadership: forte e personalizzata, anche se espressa da figure molto diverse. Nichi Vendola ha una lunga storia politica e di partito. Viene dalla Figc, ha militato nel Pci e in Rc. È presidente di Regione. Mentre Beppe Grillo è un outsider della politica. Uomo di spettacolo, anch’egli una lunga esperienza alle spalle. …

b. Entrambi dispongono di un’efficiente comunicazione post-politica (per citare Berselli). Condotta attraverso Internet, accompagnata da mobilitazioni tematiche. …

c. Entrambi  interpretano la personalizzazione mediatica della politica, imposta da Berlusconi. In modo, ovviamente, antagonista. Non indulgono alle mediazioni politiche e linguistiche. Non ne hanno bisogno (per ora).

d. Entrambi i partiti  dispongono di una base di militanti e di elettori molto diversa da quella del Pd e di Idv. Più giovane e istruita, maggiormente addensata nei centri urbani. Quanto a Sel: spostata a Sud.

….la questione delle alleanze. Riguarda tutti: Sinistra e Centrosinistra. Oggi e soprattutto domani. Quando (presto, immaginiamo) si andrà a  nuove elezioni. Con quali alleanze? Perché se il Centrodestra è diviso, il resto dello spazio politico rischia di esserlo molto di più. Con questa legge elettorale: premessa di sconfitta sicura. Gli spazi  –  e i seggi  –  rischiano di ridursi per tutti. Anzitutto per il Pd. Ma il Centrosinistra e la Sinistra sono disponibili a cercare e a costruire alleanze, tra loro e, se necessario, con i partiti di Centro e la “Cosa” di Fini?

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Ma la tentazione  –  diffusa nella Sinistra – di fare opposizione “a prescindere”, non per vincere e governare. Alla lunga  –  e forse anche alla breve  –  logora. E rischia di fare apparire la Sinistra – ai suoi stessi elettori – “inutile”.


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2 commenti

  1. in realtà non so nemmeno se crederci più alla sinistra, alla politica… parole parole e parole. peccato che i fatti siano pochi. disoccupazione a mille, giovani laureati che devono lanciarsi nel mondo dei call center per guadagnare qualcosa, uomini con famiglia che all’improvviso si ritrovano senza un lavoro… famiglie che non sanno come vivere… è questa la politica? loro, tutti, sono nostri dipendenti e a noi devono pensare… sorvolando la fase “dittatoriale” Berlusconiana che rasenta il ridicolo, dov’è l’alternativa? non c’è carisma, non ci sono azioni… parlando con molti miei coetanei è facile percepire come nessuno ci creda più alla politica, noi che siamo il futuro… abbiamo raggiunto gli abissi….

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  2. gentile martina veraldi
    la politica esiste e procede indipendentemente se ci si creda a o no. è un fatto oggettivo che può essere analizzato perfino scientificamente (dati, prove, verifiche)
    altra cosa è la cosiddetta sinistra/destra. queste sì che sono un prodotto storico dell’ottocento e novecento e non sono più in grado di raccontare le società contemporanee.
    i dati sono quelli che la sinistracentro ha fallito l’alleanza due volte (1998 e 2006) e che l’attuale destra si è spaccato. entrambe non sanno più garantire la governabilità. lo schema destra/sinistra è un riflesso del passato. è da costruire un nuovo schema: problemi/soluzioni.
    e si torna alla “politica”.
    grazie per il commento
    paolo ferrario

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