La Sezione regionale di controllo per il Piemonte, avvalendosi di questionari trasmessi dai collegi sindacali delle aziende sanitarie regionali ha verificato il perseguimento degli equilibri di bilancio e la conformità, tanto alle prescrizioni dettate dalle leggi nazionali, quanto alle direttive ed agli obiettivi regionali. Pur in assenza di irregolarità tali da potersi definire gravi e dunque suscettibili di specifica pronuncia, dal referto della Corte emergono criticità di ordine contabile e finanziario riscontrate nelle gestioni delle singole aziende, oltre a disfunzioni rilevate sotto il profilo strettamente gestionale. I principali profili che la Sezione ha ritenuto di segnalare all’Amministrazione Regionale riguardano: i rischi legati ad un sistema di copertura limitato alle sole componenti monetarie della perdita; la tendenza, deresponsabilizzante per le aziende, a tenere una gestione delle spese non correlata strettamente alle risorse esistenti, confermata ed aggravata dai ritardi nell’adozione ed approvazione dei bilanci; la disomogeneità nei dati riguardanti i costi ed i proventi relativi all’intramoenia; gli aumenti dei costi di produzione complessivi, nonché in particolare di quelli di alcune realtà aziendali; la rilevanza della determinazione di specifici obiettivi per la spesa farmaceutica, atteso anche il superamento dei tetti programmati per quella complessiva e per quella ospedaliera; il mancato rispetto da parte di varie aziende dei limiti previsti per le spese di personale; la rilevanza della spesa per consulenze e altre collaborazioni di tipo sanitario e socio sanitario, in particolare da privato, nonché gli incrementi dei costi per premi assicurativi nonostante l’avvio da parte della Regione, dal 2007, di un programma di assicurazione assistita; la rilevanza e vetustà dei crediti delle aziende, fattore che incide sulla liquidità delle stesse; il persistere di una rilevante situazione debitoria e di interessi moratori, nonché di una generalizzata crisi di liquidità delle aziende, e ciononostante la mancata costituzione di fondi per interessi moratori. La Corte, inoltre, sottolinea i fortissimi ritardi nell’adozione ed approvazione dei bilanci relativi al 2008, rispettivamente, da parte delle aziende e della Regione. “Tali ritardi” – osserva la magistratura contabile – “vanno stigmatizzati per le importanti conseguenze sulla programmazione del servizio sanitario regionale, a livello regionale ed aziendale, oltre che sui relativi controlli”. (mll)
