Il blog mi ha permesso di realizzare vari obiettivi e cammin facendo ha rivelato la sua natura e utilità (→ post che cos’è un blog). Tra le sue utilità maggiori rilevo le seguenti:
- rendere visibile il lavoro degli studenti (→ post reso visibile il lavoro degli studenti e pagina → E-book degli studenti);
- creare un repository ipertestuale (→ post Un blog come taccuino degli appunti)
- realizzare sillabi interattivi e aggiornabili (→ post Nel 2009 non sillabi ma sillablog e → sillablog Nuovi media 2008-09 e → sillablogEditoria multimediale 2008-09)
- stimolare la partecipazione degli studenti (→ post I commenti degli studenti del corso di Dati e testi on-line)
- rendere la didattica trasparente e aperta a tutti (→ post Blog e didattica).
Last but not least, un blog è a costo zero e può offrire gratificazioni simboliche non indifferenti: in un’università in cui la didattica è vista spesso come attività secondaria da studenti e docenti, il vedere che ciò che si scrive interessa studenti e non studenti fornisce feelings positivi. Oggi è lunedì e piove: scrivere questo post non fa venire il sole ma di sicuro migliora il mio mood. Penso che sia la stessa sensazione che provano milioni di bloggers in giro per il mondo. O no?
