Sistemi di accreditamento in ambito sociale di Wanda Pinna Nossai – in Sociale e Salute

 

L’istituto dell’accreditamento nel contesto sociale è stato introdotto con la legge quadro 328 del 2000 sulla falsariga di ciò che, alcuni anni prima, era stato disciplinato nel settore sanitario, ma con una regolamentazione assai più scarsa e carente. 
In campo sociale la normativa prevede sostanzialmente due momenti, l’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento, anche se nessuno dei due processi viene definito e dotato di obiettivi specifici, mentre il terzo momento, relativo alla stipula del contratto o dell’accordo, non viene esplicitato, a differenza di ciò che la normativa prevede in ambito sanitario. 
La suddetta legge attribuisce alle regioni il ruolo di programmazione e definizione dei criteri di rilascio dell’autorizzazione e dell’accreditamento e ai comuni principalmente quello di predisposizione e verifica dei requisiti minimi strutturali ed organizzativi di un servizio o struttura sociale pubblica o privata, non creando alcuna differenziazione tra i soggetti pubblici e privati, in quanto entrambi necessitano dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività comprese le stesse strutture comunali che al contempo rivestirebbero il duplice ruolo di autorizzanti e autorizzatori. 

Definire l’accreditamento secondo il disposto della Legge 328/2000, pertanto, risulta complesso e richiede uno sforzo di carattere interpretativo per arricchire ed eventualmente chiarire alcuni aspetti che non sono definiti dalla normativa nazionale.

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