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che Italia ci sarà nel 2013? Che offerta politica verrà presentata agli elettori? E la sua, in particolare, quale sarà?
«Questa è la grande questione aperta. C’è nel Paese un desiderio di novità; c’è un forte risentimento verso un ceto politico che è di nuovo alle prese con la questione morale; c’è una sfiducia nei confronti dei partiti, più o meno tutti. Tocca alla politica dare una risposta».
Ovvio. La sua, appunto, quale sarà?
«La risposta che sto tentando di dare – assieme ad altri: Fli deve essere un motore; l’Udc un altro; altri soggetti sociali pure – è creare un polo, diciamo così, riformatore. Con un forte rinnovamento anche nel ceto politico».
E le sembra una novità? Tutti: partiti, movimenti e così via si definiscono riformatori. Un termine inflazionato.
«Fino ad un certo punto. Le dico una cosa. A me l’espressione moderati non dice più nulla, la dicotomia vera oggi non è più tra moderati ed estremisti bensì tra conservatori e chi ha il coraggio, rischiando l’impopolarità, di fare le riforme indispensabili. Dunque, dicevo, un polo riformatore. E anche profondamente europe
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da: Fini: «Per il 2013 grande coalizione il premier lo sceglieremo dopo» – Il Messaggero
ROMA – ”Una grande coalizione per le elezioni politiche del 2013 tra i
partiti che stanno sostenendo il governo Monti, con il premier scelto dopo
il responso delle urne. E’ la proposta che lancia Gianfranco Fini dalle
pagine del Messaggero …
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