Bambini temporaneamente fuori dalla famiglia e affidamenti familiari , LPS – Lavoro e Politiche Sociali  –  Conferenza stampa del 22 novembre 2012

Bambini temporaneamente fuori dalla famiglia e affidamenti familiari
Presentate l’indagine conoscitiva e le linee di indirizzo tecnico-politico 

Sono circa 30 mila i bambini e ragazzi di minore età che al 31 dicembre 2010 si trovavano fuori dalla famiglia di origine, ospitati da famiglie affidatarie o da strutture di accoglienza per almeno cinque giorni a settimana. In termini assoluti circa un bambino ogni mille famiglie. Eppure l’Italia è uno dei paesi in cui l’incidenza degli allontanamenti è più bassa. In Germania, Francia e Regno Unito, ad esempio, risulta più che doppia. Rispetto al 1998, gli affidi e l’accoglienza in strutture sono andati aumentando, pur mantenendo un trend stabile negli ultimi anni. Cresce l’affidamento familiare ma non a discapito del collocamento in comunità, che resta sostanzialmente invariato a causa della maggiore presenza di minori stranieri. Nel 37% dei casi il motivo dell’accoglienza è dovuto all’inadeguatezza familiare, legata principalmente alle condizioni di povertà in cui versa la famiglia di origine. 

Sono questi alcuni dei dati contenuti nell’indagine “Bambine e bambini temporaneamente fuori dalla famiglia di origine – Affidamenti familiari e collocamenti in comunità”, realizzata dall’Istituto degli Innocenti di Firenze su incarico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 

‘Obiettivo dell’ indagine è favorire una conoscenza più ampia e puntuale del fenomeno, al fine di programmare politiche di settore sempre più appropriate’, ha sottolineato il Sottosegretario con delega alle politiche sociali Maria Cecilia Guerra nel corso della  conferenza stampa di presentazione. ‘Lo strumento dell’allontanamento va pensato come temporaneo, non finalizzato quindi alla separazione ma al reinserimento del minore nella sua famiglia di origine. Il punto cruciale è prendere in considerazione il ‘supremo interesse del bambino’: per ogni bimbo, con la sua storia, occorre definire un intervento personalizzato, che va costruito in interazione con altri soggetti – fra cui la famiglia di origine e ovviamente quella di affido – perché ciò consente di seguire i cambiamenti e di verificare se si realizzano le condizioni che consentono il reinserimento, e quindi il superamento del problema, che non va considerato mai ineluttabile.’ 

Il secondo documento presentato, “Linee di indirizzo per l’affidamento familiare”, contiene invece  raccomandazioni  tecnico-politiche finalizzate a promuovere e sostenere l’affidamento come modalità di tutela e protezione del bambino. Le Linee di indirizzo si inseriscono nel progetto nazionale “Un percorso nell’affido”, attivato nel 2008 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Servizi Affido, il Dipartimento per le Politiche della famiglia, la Conferenza delle Regioni e Province autonome, l’UPI, l’ANCI e il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza. 

Cartella stampa

Linee di indirizzo per l’affidamento familiare
• Slide (formato .pdf 530,4 Kb)
• Sintesi (formato .pdf 187,91 Kb)

Bambine e bambini temporaneamente fuori dalla famiglia di origine
• Slide (formato .pdf 409,1 Kb)
• Nota informativa (formato .pdf 52,77 Kb)

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