Aveva girato un video hard per provocare il fidanzato, ha fatto l’errore di inviarlo a qualche amico con Whatsapp. La rete non dimentica: quel video si è moltiplicato e ha trasformato la sua vita in un inferno. Tiziana si è uccisa, nonostante il Tribunale avesse ordinato di cancellarlo. “Il fatto è – spiega il garante della privacy Antonello Soro, intervistato da Raphael Zanotti – che la tutela della privacy sul web è di fatto impossibile”.
Sorgente: Tiziana e quei clic come pietre. Caccia a chi ha diffuso il video – La Stampa
