SERGIO FABBRINI, Quella santa alleanza tra populismo e nazionalismo – in Il Sole 24 ORE 22 gennaio 2017

Il nuovo presidente americano Donald Trump afferma, nel suo discorso inaugurale dell’altro ieri, che la sua politica sarà inequivocabilmente protezionista e isolazionista. Si tratta di una rottura radicale con gli Stati Uniti post-bellici, impegnati a costruire le istituzioni della cooperazione internazionale e della loro gestione multilaterale.

Qualche giorno prima, il primo ministro inglese Theresa May aveva affermato in modo altrettanto inequivoco che anche il Regno Unito ha deciso di pensare innanzitutto a sé stesso. Con una tempistica formidabile (il giorno dopo un’intervista al Times di Donald Trump in cui quest’ultimo esaltava la Brexit come una vera e propria svolta storica del mondo occidentale), il primo ministro inglese ha affermato con durezza (in un discorso tenuto alla Lancaster House di Londra) che il Regno Unito intende uscire anche dal mercato unico, non solo dall’Unione europea (Ue). Per stipulare quindi accordi commerciali bilaterali con altri Paesi del mondo, ma in particolare con gli Stati Uniti di Donald Trump. Paradossalmente, il protezionismo economico e culturale è ritornato ad essere popolare nei due Paesi tradizionalmente bastioni del libero mercato.

Sorgente: Quella santa alleanza tra populismo e nazionalismo – Il Sole 24 ORE

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