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questa ideologia totalitaria passa attraverso la delegittimazione di tutte le istituzioni intermedie della democrazia rappresentativa (ovvero della democrazia in sé, dato che altre forme non ne esistono), a cominciare dal Parlamento e dalle persone che ne fanno parte. Il Parlamento ha ragione di esistere solo se composto da “portavoce” – non da individui con il loro bagaglio di idee e competenze – intercambiabili tra loro perché funzionali all’unico progetto politico legittimo, quello del Movimento stesso. Il Parlamento non rappresenta il popolo, ma ratifica la volontà del popolo, una volontà che si esprime altrove e che altrove acquisisce legittimità. La volontà generale sceglie i suoi “portavoce”, detta le regole e le cambia a seconda delle circostanze: anche il diritto – intrinsecamente antitotalitario – diventa un orpello del quale disfarsi.
Tutto questo rende particolarmente difficile e faticoso, per gli esponenti del Movimento 5 Stelle, rimanere coerenti con i loro principi e nello stesso tempo svolgere quotidianamente la loro attività politica all’interno di istituzioni democratiche, e l’esperienza delle amministrazioni locali grilline ne fornisce una vasta letteratura di evidenze.
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Sorgente: Strade – Perché il Movimento 5 Stelle è incompatibile con la democrazia
