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il delitto, «posto in essere vigliaccamente nei confronti di una ragazzina indifesa lasciata morire in preda a spasmi e inaudite sofferenze». Lui «ha continuato a vivere con assoluta indifferenza» e «ha continuato ostinatamente a negare assumendo la posizione di chi sfida l’inquirente a provare la sua colpevolezza».
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Sorgente: Omicidio Yara, Bossetti e le motivazioni della condanna – Corriere.it
