Ospedaletti di provincia o sparsi tra isole e montagne addio. Almeno per la metà di loro. La desertificazione dei piccoli nosocomi è già iniziata per carenza di medici e infermieri.
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Uno studio condotto dal sindacato dei camici bianchi ospedalieri, l’Anaao, parla chiaro: a partire da oggi si marcerà al ritmo di 5.600 pensionamenti l’anno. Così che in un decennio andranno in quiescenza 55.500 medici, 47.300 specialisti ospedalieri, più 8.200 universitari e specialisti ambulatoriali. Mentre l’età media sale in modo sempre meno compatibile con turni massacranti e lavoro notturno. Soprattutto quando bisogna affrontare le emergenze dei pronto soccorso, cronicamente sovraffollati. E non è che le cose vadano meglio per gli infermieri. Oggi ne mancano 50 mila, 20mila negli ospedali, i restanti nei servizi territoriali. Ma entro il 2025 a non rispondere all’appello saranno in 90mila, dicono le proiezioni del neonato Ordine delle professioni infermieristiche.
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La guerra tra ospedali per non rimanere senza medici e infermieri – La Stampa
