Sulla base dell’esperienza dei mesi scorsi dobbiamo aprire un confronto a tutto campo sulla riforma della nostra sanità. Il punto centrale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base (case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria). È questa la strada per rendere realmente esigibili i «Livelli essenziali di assistenza» e affidare agli ospedali le esigenze sanitarie acute, post acute e riabilitative. La «casa come principale luogo di cura» è oggi possibile con la telemedicina, con l’assistenza domiciliare integrata.
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