dietro le esternazioni di pagliarulo: Senza i partigiani l’anpi è il feudo di una sinistra senza voti, di Salvatore Vassallo, in Domani 19 aprile 2022

letto in edizione cartacea: https://www.editorialedomani.it/idee/voci/dopo-i-partigiani-lanpi-e-diventata-il-feudo-di-una-sinistra-senza-piu-voti-w1sajhqo

  • Al congresso di Chianciano del 2006 fu deciso che potesse iscriversi all’Anpi anche chi non aveva partecipato direttamente alla resistenza.
  • Negli anni immediatamente successivi questa opportunità si è sposata con la ricerca di un luogo di aggregazione e impegno politico da parte delle componenti contrarie alla trasformazione del Pci in Pds e ostili alla creazione del Pd.
  • Il peso morale della resistenza è stato sfruttato per dare voce alle campagne di opinione di un gruppo politicamente ben connotato, a cominciare dal referendum costituzionale del 2016.

Nella base Anpi ci sono oggi persone provenienti da percorsi diversi, ma l’unico gruppo addestrato a gestire congressi e strutturato per orientali è costituito dalla diaspora Prc-PdCI-SeL assieme alla componente Cgil guidata da Carlo Ghezzi.

I congressi e la formazione degli organi nazionali si svolgono ancora secondo il modello ereditato dagli anni Quaranta. Iniziano sulla base di un documento unico proposto dal presidente uscente e si chiudono con un voto, espresso di norma a larga maggioranza, sulla relazione dal presidente entrante (eletto dai 37 componenti del Comitato nazionale).

Quindi, quando Gianfranco Pagliarulo (ex funzionario Pci, senatore Prc, poi entrato nel PdCI e fuoruscito in conflitto con Oliviero Diliberto) 

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