IN RICORDO DI ANTONIO BELLICOSO, ASSISTENTE SOCIALE FUORI DAL CORO, di Luigi Colombini, dicembre 2023

IN RICORDO DI ANTONIO BELLICOSO, ASSISTENTE SOCIALE FUORI DAL CORO

di Luigi Colombini

Ho avuto modo di conoscere il Dottor Antonio Bellicoso quando scrisse sulla “Rivista di Servizio Sociale” dell’ISTISSS un articolo sulla sua esperienza di assistente sociale nel servizio sull’ alcoldipendenza ed il ruolo del Servizio Sociale Professionale.

Successivamente, con l’entusiasmo, la perseveranza, la lucidità, la passione che lo caratterizzava ha creato nel 2009 SOS servizi sociali on line, con un approccio assolutamente innovativo e trasgressivo rispetto ai tradizionali rituali della trasmissione delle esperienze e delle testimonianze intorno al Servizio Sociale Professionale sulle riviste specializzate, promuovendo la comunicazione diretta fra cittadino e la sua famiglia, con una sede di risposta adeguata di orientamento e di sostegno, a cui partecipano professionisti qualificati (assistenti sociali, psicologi, educatori, sociologi, fino al “cittadino esperto” in termini di accoglienza e di condivisione dei problemi e delle condizioni di disagio che presenta il cittadino.

In effetti ha stravolto il senso stesso delle modalità di “narrazione” e di presentazione di lavori, di interventi ed azioni nel campo dell’assistenza sociale, precorrendo tutti i tempi del passaggio al “digitale”, e quindi attualizzando la comunicazione “con”, “degli” e “fra” gli assistenti sociali in tempo reale, immediato ed incisivo, promuovendo una loro “comunità professionale” libera e trasparente.

In tale disegno assolutamente in linea con la ancestrale vocazione dell’assistente sociale quale agente di cambiamento e catalizzatore di crescita e di promozione sociale della persona secondo le entusiasmanti prospettive già indicate da Emilio Sereni ne 1946 al Convegno di Tremezzo, da Maria Calogero Comandini, da Guido Calogero, da Angela Zucconi, ha quindi promosso la figura dall’assistente sociale protagonista con assoluto rispetto, riverenza ed ammirazione in quelli che da sempre sono stati i maestri del servizio sociale: Paola Rossi Gatti ed Enrico Capo, con la loro tenacia e la loro determinazione a definire la professione sul piano giuridico con la legge n. 84/93, la prima, e a delineare con assoluta chiarezza la funzione ed il ruolo dell’assistente sociale nella società e nelle istituzioni, il secondo.

Ricordo tutti i Convegni da Lui organizzati a Roma, chiamando a parteciparvi i suoi maestri (Paolo Ferrario, Paola Rossi, Enrico Capo, fra gli altri) e affrontando temi assolutamente stimolanti ed incisivi, in piena concordanza ed armonia con l’Ordine degli Assistenti Sociali, con il Sunas, con l’ISTISSS, promuovendone la partecipazione ed il dialogo.

Ho avuto modo di collaborare a SOS SERVIZIOSOCIALEONLINE pubblicando sul sito miei articoli e saggi, pubblicando gli atti del Convegno a Roma all’Hotel dei Congressi sulla web comunication in servizio sociale, a dimostrazione di un suo sforzo gigantesco e complesso nel riunire tantissimi docenti ed esperti, sulla RIVISTA DI SERVIZIO SOCIALE, e altri ulteriori convegni a Roma sulla libera professione dell’ Assistente Sociale in particolare.

Ricordo la Sua apposita venuta a Roma quando mi intervistò all’ISTISSS e mi trasmise la sua passione e la sua lucida perseveranza a ricercare i personaggi che riteneva rappresentativi del pianeta del Servizio Sociale Professionale, ed il suo modo di saper cogliere, da buon lombardo, le opportunità di crescita e di affermazione della professione di Assistente Sociale, e del Servizio Sociale Professionale al di fuori di odiosi rituali e di burocratici percorsi che invece di promuoverla cercano solo di dominarla, riprendendo una sua preziosissima affermazione su sé stesso: “non sono nessuno, non sono famoso, non sono un professore, non sono uno studioso, non sono un consigliere nazionale, sono uno che ha imparato semplicemente ad amare ciò che fa”.

LUIGI COLOMBINI

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