Volontariato: crisi di identità non può che essere crisi di rappresentanza, Andrea Pancaldi
È ormai da molti anni, si può dire dall’inizio degli anni ‘90, dopo la caduta del muro di Berlino, la crisi delle forme tradizionali della rappresentanza, partiti e sindacati, e l’appello alla società civile, generoso da alcune parti, rivelatosi al di là delle intenzioni strumentale e cooptativo nella maggior parte dei casi, che il volontariato si trova dentro a dinamiche di trasformazione, identitarie, di senso e organizzative molto complesse. Sul tema vedi anche:
Ieri, oggi e domani del volontariato e Volontariato, terzo settore e politiche sociali in Italia.
Persone con disabilità. La transizione dall’adolescenza all’età adulta. Come accompagnare alla vita, Carlo Francescutti
Senza organizzazioni adeguate il richiamo alla logica dell’accompagnamento alla vita risulta un appello moralistico alla coscienza dell’operatore. É vero tuttavia anche il contrario: senza una certa qualità di relazione tra operatore e persona con disabilità le risorse e gli strumenti messi in campo dalle organizzazioni nulla possono di per sé (intervista a cura di Gloria Gagliardini). L’intervista a Carlo Francescutti comparirà nel nuovo libro del Gruppo Solidarietà che sarà pubblicato nei prossimi mesi. Vedi anche i video degli incontri con l’autore – Persone con disabilità. Sostegni, interventi, servizi e Persone con disabilità. Cosa si intende per progetto personalizzato? e Disabilità complessa: le politiche i servizi.
Con occhi di madre… Quali supporti sono necessari per vivere a pieno nella società, Catia Alessandrini
In questo momento percepisco un po’ di confusione e dico la verità non mi sento rassicurata da un percorso fatto con chiarezza. Loro dicono che fino a 14 anni lo scopo è riabilitativo, per cui propongono logopedia, psicomotricità, quello che serve al fine di riabilitare… a 14 non c’è più una speranza “riabilitativa”, per cui a quel punto lo scopo è l’autonomia, e sono altre le terapie. […] Come dicevo lui è inserito in tanti gruppi: LiberInsieme, baskin, scout, però non esce, non ha un gruppo di amici, non so nemmeno se gli interessa (intervista a cura di Gloria Gagliardini).Riflessioni a partire dal progetto Raccontiamo noi l’inclusione. Storie di disabilità “Raccontiamo noi l’inclusione. Storie di disabilità”. Puoi leggere il Quaderno con le storie di disabilità.
Cure domiciliari e Punti Unici di Accesso (PUA). Come funzionano nelle Marche?, Gruppo Solidarietà
Il Gruppo Solidarietà ha predisposto ed inviato ai consiglieri regionali due proposte di interrogazione in tema di cure domiciliari e Punto Unico di Accesso (PUA) ai servizi. Lo strumento delle interrogazioni consiliari, che prevede l’obbligatorietà della risposta è l’unica possibilità per un’associazione come la nostra per avere informazioni e dati. Ricorriamo alla proposta di interrogazione perché con richiesta diretta non si hanno riscontri. Nel nostro caso, le risposte ottenute permettono di poter porre all’attenzione e rilanciare pubblicamente temi e problemi riguardanti politiche ed interventi rivolti alle fasce più deboli della popolazione.
Vedi anche: Funzionamento Unità multidisciplinari disabilità. Le non risposte della Regione. |