Frank O. Gehry, nato Frank Owen Goldberg il 28 febbraio 1929 a Toronto, è un architetto canadese naturalizzato statunitense, considerato uno dei principali esponenti del decostruttivismo architettonico. La sua carriera, caratterizzata da un approccio innovativo e scultoreo alla progettazione, ha profondamente influenzato l’architettura contemporanea.
Formazione e Carriera Iniziale
Gehry si laurea in architettura nel 1954 presso la Southern California Institute of Architecture. Dopo aver cambiato il suo cognome in Gehry, si trasferisce a Parigi per approfondire la sua formazione e studiare le opere di architetti come Le Corbusier. Negli anni ’60, fonda il suo studio a Santa Monica, dove inizia a sviluppare il suo stile distintivo[1][2][5].
Stile Architettonico
Il lavoro di Gehry è noto per la sua deformazione delle forme e l’uso di materiali insoliti, come lamiera ondulata e titanio. Le sue opere sfidano le convenzioni della geometria euclidea, creando edifici che sembrano disarticolati e disarmonici, ma che riflettono una profonda riflessione artistica e funzionale[2][4]. Gehry utilizza spesso un approccio simile al collage artistico, assemblando unità volumetriche in modi apparentemente illogici[2][3].
Opere
Tra le opere più celebri di Gehry si annoverano:
- Guggenheim Museum a Bilbao (1997): Considerato un capolavoro dell’architettura moderna, ha rivoluzionato il concetto di museo.
- Walt Disney Concert Hall a Los Angeles (2003): Con le sue curve fluide e superfici riflettenti, è un simbolo della musica e della cultura californiana.
- Casa Danzante a Praga (1996): Un esempio iconico di architettura decostruttivista che gioca con la percezione visiva.
- Museum of Pop Culture a Seattle (2000): Un edificio che esprime movimento e innovazione attraverso forme audaci[1][6][7].
Riconoscimenti
Gehry ha ricevuto numerosi premi per la sua opera, tra cui il prestigioso Pritzker Prize nel 1989. È anche membro dell’Accademia Americana di Arte e Lettere e ha insegnato in diverse università negli Stati Uniti[4][5].
Influenza Culturale
La sua architettura non è solo una forma estetica ma anche un modo di esplorare e comprendere la realtà circostante. Gehry considera i suoi edifici come opere aperte che invitano all’interazione e alla reinterpretazione continua[3][8]. Attualmente, è impegnato nella realizzazione del nuovo Guggenheim di Abu Dhabi, previsto per il 2026[6].
Frank O. Gehry continua a essere una figura centrale nel panorama architettonico mondiale, rappresentando un punto di riferimento per le future generazioni di architetti.
Citations:
[1] https://www.elledecor.com/it/people/a38064568/frank-gehry-vita-opere-novita/
[2] https://www.domusweb.it/it/progettisti/frank_gehry.html
[3] https://www.electa.it/prodotto/frank-o-gehry/
[4] http://appuntidistoriadellarte.it/Ghery/Gehry-biografia.html
[5] https://it.wikipedia.org/wiki/Frank_Gehry
[6] https://living.corriere.it/architettura/card/frank-o-gehry-10-progetti-spettacolari/
[7] https://www.castellodirivoli.org/artista/frank-o-gehry/
[8] https://www.treccani.it/enciclopedia/frank-o-gehry_(Storia-della-civilt%C3%A0-europea-a-cura-di-Umberto-Eco)/
