Valentina Pisanty ha recentemente pubblicato il libro “Antisemita. Una parola in ostaggio”, edito da Bompiani, che affronta la complessa e attuale questione dell’antisemitismo nel contesto contemporaneo. Nel suo lavoro, Pisanty esplora come la definizione di antisemitismo si sia evoluta, spostando l’attenzione dalle tradizionali forme di pregiudizio antiebraico all’ostilità nei confronti di Israele, un cambiamento che ha generato confusione nel dibattito pubblico[1][2][3].
Temi Principali
- Storia e Violenza: Pisanty sottolinea che la violenza e le parole d’odio contro il popolo ebraico hanno radici storiche profonde, che non si sono interrotte con l’Olocausto. La sua analisi si concentra su come queste dinamiche si manifestino oggi[1][5].
- Confusione Concettuale: Un aspetto centrale del libro è la confusione tra antisemitismo e antisionismo, specialmente in seguito agli eventi del 7 ottobre 2023, che hanno ulteriormente polarizzato il dibattito politico e culturale[3][4].
- Manipolazione Politica: Pisanty denuncia l’uso politico delle parole, evidenziando come il termine “antisemitismo” venga talvolta strumentalizzato per giustificare posizioni ideologiche o per sopprimere il dissenso critico[2][4].
Riflessioni Critiche
Il libro è descritto come un contributo essenziale per comprendere le attuali manipolazioni del linguaggio e i rischi di una militarizzazione del dibattito pubblico. Pisanty invita a riflettere su come l’antisemitismo possa essere utilizzato come un “bavaglio” contro la libertà di espressione e il pensiero critico, creando una sorta di censura intellettuale[2][3].
In sintesi, “Antisemita. Una parola in ostaggio” non solo analizza le radici storiche dell’antisemitismo, ma offre anche una critica incisiva delle sue attuali rappresentazioni e utilizzi nel discorso pubblico contemporaneo.
[1] https://www.libreriauniversitaria.it/antisemita-parola-ostaggio-pisanty-valentina/libro/9788830138605
[2] https://ilmanifesto.it/il-voluto-cortocircuito-del-pensiero-critico
[3] https://www.ibs.it/antisemita-parola-in-ostaggio-libro-valentina-pisanty/e/9788830138605
[4] https://www.lafeltrinelli.it/antisemita-parola-in-ostaggio-libro-valentina-pisanty/e/9788830138605
[5] https://www.bompiani.it/catalogo/antisemita-9788830138605
[6] https://www.libraccio.it/libro/9788830138605/valentina-pisanty/antisemita-una-parola-in-ostaggio.html
[7] https://www.libroco.it/dl/Valentina-Pisanty/Bompiani/9788830138605/Antisemita-Una-parola-in-ostaggio/cw661704118953242.html
[8] https://www.mondadoristore.it/Antisemita-una-parola-in-ostaggio-Valentina-Pisanty/eai978883013860/
La violenza e le parole d’odio contro il popolo ebraico hanno una storia secolare e drammatica che non si è interrotta con l’Olocausto. Nei primi decenni del XXI secolo si è fatta largo una nuova definizione insidiosa di antisemitismo, che sposta l’enfasi dalle forme più tradizionali di pregiudizio antiebraico all’ostilità nei confronti di Israele. Dopo i fatti del 7 ottobre 2023 il dibattito politico e culturale è ostaggio di una militarizzazione e di una grave confusione su cosa è antisemitismo, cosa è antisionismo e cosa non lo è. Valentina Pisanty da anni studia il discorso pubblico attorno a questi temi, si è occupata della memoria e affronta qui il nocciolo del problema, con estrema limpidezza e arrivando a smascherare l’uso politico delle parole per giustificare interessi di parte. Un contributo essenziale per il dibattito in corso.
