Benigni Roberto, Ballerin Michele, con Stefano Andreoli, Il sogno. l’Europa s’è desta !, Einaudi, 2025

Scheda libro Il sogno. L'Europa s'è desta!

Il libro “Il sogno. L’Europa s’è desta!” è un’opera di Roberto Benigni, Michele Ballerin e Stefano Andreoli, pubblicata da Einaudi nel 2025. Nasce dallo spettacolo televisivo di Benigni trasmesso il 19 marzo 2025 su Rai 1 e in Eurovisione, e rappresenta una versione ampliata e arricchita del monologo che ha emozionato milioni di spettatori1 2 4.

Il testo non è una semplice trascrizione, ma un racconto approfondito che intreccia poesia, realtà, memoria e speranza, svelando un’Europa inedita. Il libro offre nuove riflessioni, aneddoti e momenti poetici che nello spettacolo non erano presenti, accompagnando il lettore in un viaggio attraverso la storia e il presente dell’Europa, vista non solo come istituzione o luogo geografico, ma come visione, orizzonte condiviso e casa comune1 5.

Tra le figure storiche e simboliche citate nel libro vi sono Giuseppe Garibaldi, gli eroi di Ventotene, Jean Monnet e Sofia Corradi, ideatrice del progetto Erasmus. L’opera intende essere un invito alla consapevolezza e un antidoto alla disillusione contemporanea verso l’Europa, rilanciando un messaggio di speranza e responsabilità per il futuro del continente4 5.

Roberto Benigni considera l’Europa un sogno da risvegliare e coltivare perché la vede come un progetto unico nella storia, un’utopia ragionevole e una speranza concreta per la pace e la convivenza tra i popoli. Per lui, l’Europa non è solo un’istituzione burocratica, ma un modello di cooperazione e solidarietà che ha permesso a Stati sovrani di unirsi volontariamente, superando i nazionalismi che hanno causato guerre terribili nel passato2 4 5.

Benigni definisce l’Unione Europea “l’unico custode della democrazia” e un sogno che incarna valori di unità, pace e progresso umano, che devono essere insegnati soprattutto alle nuove generazioni affinché diventino custodi di questo ideale. Egli sottolinea che il sogno europeo è una necessità storica, non una semplice utopia, perché il futuro del pianeta richiede convivenza e cooperazione per evitare l’autodistruzione2 4 5.

Inoltre, Benigni usa la categoria del sogno per ridare forza e senso politico a un progetto spesso ostaggio di tecnicismi e disincanto, invitando a vedere l’Europa come qualcosa di “caldo, vicino, pieno di passione e amore” e non come una realtà fredda e distante. Questo sogno va coltivato attraverso l’educazione, soprattutto nelle scuole, dove si pianta il seme della pace e dell’unità, affinché i giovani imparino a guardare oltre i confini nazionali e a lottare per un futuro senza guerre1 4.

In sintesi, Benigni considera l’Europa un sogno da risvegliare perché rappresenta un ideale di pace, democrazia e unità che è indispensabile per il futuro dell’umanità e che deve essere continuamente alimentato con passione, memoria storica e impegno civico2 4 5.

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