Folgheraiter Fabio, Teoria e metodologia del servizio sociale. La prospettiva di rete, FrancoAngeli, 1998. Prefazione di Pierpaolo Donati. Indice del libro

Pierpaolo Donati, Prefazione
Parte I. La logica sociale nei processi di aiuto
Che cos’è il lavoro sociale? Prime distinzioni concettuali
(L’ipotetica scienza del lavoro sociale e i suoi rapporti con le altre scienze umane; L’area professionale del lavoro sociale e i suoi rapporti con le altre professioni di aiuto; E alla fine: chi sono gli operatori sociali professionali?)
Benessere e capacità d’azione. Il modello bio-psico-sociale
(Benessere e capacità di azione: due facce della stessa medaglia; L’ecologia del benessere: il modello bio-psico-sociale dell’azione; Le professioni sociali: in che rapporto stanno con il benessere?)
Le professioni del sociale. Il servizio sociale e l’educazione sociale
(I livelli della capacità di azione; I livelli dell’intervento sociale; Lo specifico del servizio sociale: responsabilità cognitive sull’assistenza; Lo specifico dell’educazione sociale: responsabilità cognitive sulla riparazione)
Le professioni sociali sono autentiche professioni? Una breve analisi sociologica
(Mestieri e professioni: alcuni attributi tipici; Le professioni del sociale: che cosa si può dire sul loro livello di professionalizzazione?)
Parte II. La prospettiva di rete
Relazioni e reti sociali: i concetti base
(La relazione nel mondo della natura: qualche esempio; La relazione interpersonale: chiarificazione terminologica; Come si sviluppa il legame interpersonale: la teoria del resource exchange; Forma e struttura della relazione duale; La realtà plurale delle relazioni: i concetti di “sistema” e di “rete”; L’analisi strutturale dei legami interpersonali: il metodo della network analysis; Dall’analisi strutturale a una prospettiva dinamica: le relazioni sociali come azioni congiunte; La rilevanza del concetto di “azione congiunta” per il lavoro sociale)
La natura relazionale dei problemi sociali. La percezione congiunta delle difficoltà
(La costruzione del senso che “c’è un problema”: i presupposti relazionali; L’essenza del problema sociale: l’insufficienza d’azione; Un livello più elevato d’osservazione: il coping relazionale; Il coping relazionale in un esempio: il caso della famiglia di Maria)
La natura relazionale delle soluzioni. L’elaborazione congiunta dei piani d’azione
(Osservazione e intervento: due fasi interconnesse; L’atteggiamento relazionale e la relazione di aiuto: oltre il dilemma direttività/non direttività; La relazione di aiuto è un reciproco miglioramento della capacità di azione; Il principio dell’intermediazione nel lavoro sociale; La questione dell’empowerment; L’empowerment nel lavoro di rete: principali ostacoli cognitivi e relativi antidoti)
La guida relazionale di rete. Cenni tecnici introduttivi
(Il lavoro di rete è una relazione “al lavoro” con altre relazioni; Che cos’è la guida relazionale?; Una prima funzione della guida: assetto/riassetto delle relazioni naturali insufficienti; Una seconda funzione della guida: la risoluzione del problema (problem solving); Formalizzazioni delle funzioni di guida: il case management)
Parte III. Studi di caso. Interventi di rete descritti secondo l’ottica soggettiva degli esperti
Marco e i suoi atteggiamenti da deviante in classe. Esemplificazione in ambito socio-educativo
(Creazione di una base intersoggettiva e di una nuova rete di fronteggiamento; Allargamento alla rete di fronteggiamento; Inizio del brainstorming e ricerca di possibili soluzioni)
Elena, affetta da malattia di Alzheimer, sola in un Paese che non è il suo. Esemplificazione in ambito socio-assistenziale (long term care)
(Individuazione della rete di fronteggiamento e assessment; Costruzione della base intersoggettiva: definizione del problema come compito della rete; Il care planning: brainstorming e definizione cognitiva dei vari compiti individuali)
Padre Damiano e tutti quegli alcolisti senza cure. Esemplificazione in ambito socio-comunitario (community development)
(Il punto di partenza: una relazione duale… in azione; Costituzione della rete di fronteggiamento e nascita del primo Club degli alcolisti in trattamento (CAT); Formalizzazione di una “rete” sovraordinata: nasce l’Associazione dei CAT; Dieci anni dopo: uno sguardo in retrospettiva).

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