Il cinema racconta: agosto 2008
Il cinema è la mitologia dei moderni.
In un film mi piace la storia. Certo, anche come è raccontata, ma soprattutto è il racconto che inseguo.
Segno qui i film dello scorso agosto.
Ne abbiamo visti molti, in modo erratico e discontinuo, quasi tutti i pomeriggi.
Ecco quelli che ci hanno “preso”:
– Paris je t’aime : esistenze ai crocicchi delle strade. Film sorridente
– A proposito di donne: in tema di relazione intersoggettiva. E’ in viaggio. Si ferma per accompagnare una donna all’ultimo viaggio. Riprende il cammino
– Piano solo: quando la musica non basta a rielaborare una ferita interiore.
– L’amante perduto. Il marito aiuta la moglie in sofferenza a ritrovare un ragazzo – forse amante- che le ricordava la morte del figlio. Alla fine arriverà la gratitudine
– Otto donne e un mistero: si finge morto, scopre l’ipocrisia della famiglia e delle amicizie. Si suicidia per davvero
– Quando sei nato non puoi nasconderti. Ragazzino diventa grande confrontandosi con la psicologia dei migranti
– Eden e Kadosh di Amos Gitai. Israeliani a confronto con la loro storia e con il fondamentalismo. Quando non si può essere soggetti dentro una cultura difficile.
– Into the wild. Fugge dalla civiltà per l’ebbrezza della solitudine. Scopre che non si può essere felici senza condivisione
– Buon compleanno Mister Grape. A tenere assieme la famiglia è un fratello. L’essere adulti non è sempre una questione di data di nascita
– La voce dell’amore. Capire i genitori in situazione di cure della madre che muore. La commozione arriva quando lei dice “Voglio parlare … “. Auto-eutanasia perché “nessun altro ne avrebbe avuto la forza”. Meryl Streep è da applauso carico di lacrime
– L’insolito caso di Mr Hire. Il sarto ama e contempla in silenzio la donna che lo tradirà nel modo più vigliacco. Si uccide, ma forse ci sarà il castigo
– La Lettera. Triangolo fra figlia che non può violare l’interdetto materno, marito amorevole senza oggetto del suo amore, cantante rock forse anche lui infelice. Si può espiare nelle missioni africane
– Jesse Stone. Caccia al serial killer. Thriller di psicologia sulla stessa tonalità emotiva di Insonnia (con Al Pacino). C’è una coppia patologica che provoca tanto dolore. Colpa, legge, passato, comunità locale … tutto dentro la vita del poliziotto.
– In her shoes – Se fossi lei. Le sorelle hanno una nonna di valore. Non tutto è perduto quando la re-incontrano. Dentro questo film c’è una struttura assistenziale che ha momentaneamente risvegliato i miei interessi in tema di welfare state: la “comunità residenziale per anziani attivi”. Fantastico: per liberarsi delle badanti e degli Istituti di assistenza.
– Quattro minuti. Vecchia maestra di musica tira fuori il talento di una detenuta violenta. “Non lo faccio per te … lo faccio per la musica”. Ma non sarà così. L’arte musicale è al di sopra di tutto: carcere, nazismo, amore lesbico, incesto, vendetta. E alla fine ci sarà l’inchno
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