Giampaolo Pansa sulla Fiat

Come mio padre Ernesto, classe 1898, guardafili del telegrafo e dunque dipendente delle Regie Poste. Lo stesso facevano i miei zii e le donne di casa, a cominciare da mia madre Giovanna. Si usava dire: il tale è andato a lavorare alla Feroce, spera di entrare nella Feroce, si è trovato bene alla Feroce.Veniva naturale definirla così la fabbrica della famiglia Agnelli. Un impero spaziale e, insieme, una gigantesca caserma. Dominata dall’ossessione di produrre a qualunque costo, anche a quello della crudeltà. Con una disciplina militare e una gerarchia di capi inflessibili. E tuttavia in tanti desideravano arrivarci.

Il Riformista

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