la legge che tardivamente il centrodestra oggi propone parte da tre presupposti: le dichiarazioni anticipate di trattamento esprimono l’orientamento del paziente e non hanno valore vincolante; al medico spetta l’ultima parola; e alcune terapie, quali la nutrizione e l’idratazione artificiali, non possono essere oggetto del testamento biologico. Di fatto, quindi, l’autodeterminazione del paziente non è il principio su cui vogliono costruire la legge, che così entra in conflitto con il diritto alla libertà nella scelta delle terapie sancito dall’articolo 32 della Costituzione.
Un testamento lungo 15 anni | L’espresso
