NUMERI Single in Italia: sei milioni, il 12,4% della popolazione adulta, il 25% delle famiglie. In trent’anni sono aumentati del 300%. Sei volte su dieci sono donne. Il 37% è celibe o nubile, il 18% è separato, il 45% è vedovo o vedova. Uno su quattro ha meno di 45 anni, uno su cinque ne ha tra i 45 e i 64.
QUARANTA «A che età ci si può considerare single oggi che a trentacinque si chiede ancora il permesso ai genitori di rientrare dopo mezzanotte? Tracciamo dunque una linea fra l’età della possibilità (che non è per niente sinonimo di potenza) e quella della realtà: oggi non si è single prima dei quaranta» (Aldo Busi, Manuale del perfetto single, Mondadori 2002).
SOLDI I single italiani guadagnano in media 14.500 euro l’anno (1.200 per 13 mensilità), meno di spagnoli, greci, inglesi e francesi (Ocse).
SPESE Per cibo e bevande chi vive da solo spende almeno 300 euro al mese, il 60% in più rispetto ai 186 euro destinati alla tavola da ogni singolo componente di una famiglia tipo, formata in media da 2,5 persone. A incidere sulla spesa del single sono carne (62 euro), frutta e verdura (59 euro), pane, pasta e derivati dei cereali (49 euro), latte, yogurt e formaggi (41 euro), bevande (28 euro), pesce (25 euro), zucchero, caffè (23 euro), oli e grassi (13 euro) (Coldiretti) ecc.
CONSIGLI Comprando soltanto cibi a lunga scadenza si possono risparmiare almeno 114 euro al mese, 1.368 l’anno.
CARRELLO Nel carrello della spesa di un single si trovano: pasta precotta con condimento aggiunto per microonde, sughi da 80 grammi, salumi sottovuoto, passati di verdure, zuppe liofilizzate, cubetti di pancetta e formaggio grattugiato per una carbonara, pizza surgelata, macedonia pronta, salmone o pesce spada da 100 grammi, sushi in vaschetta ecc.
PASTA & DIVANO «Io la sera arrivo a casa, mi metto la tuta, mi preparo la pasta e passo la sera sul divano a leggere o guardare la tv. Una cosa di una noia mortale! Forse sono single perché le donne con me si rompono troppo» (Fabio Volo).
SANTI San Faustino, il protettore dei single. Si festeggia il 15 febbraio.
MONOPORZIONI Nei primi sei mesi del 2008 le vendite di piatti pronti sono aumentate del 9,5% (Coldiretti su dati Ref-Iri Infoscan). Le monoporzioni, però, sono più costose delle confezioni formato famiglia. Una porzione d’insalata già lavata da 200 grammi costa mediamente 13 euro al chilo, quelle da meno di 100 grammi, 16 euro. Al mercato: due euro al chilo.
COSTI Sandro Castaldo, docente senior e direttore dell’area marketing della Scuola di direzione aziendale Bocconi: «Nel costo finale del prodotto non incide soltanto la confezione ma anche la lavorazione in monoporzioni. Un esempio? Per ottenere cinque vaschette di pasta fresca da 100 grammi l’una occorre moltiplicare il processo di riempimento e impacchettamento cinque volte, per una confezione famiglia da mezzo chilo queste operazioni s’effettuano una sola volta. Un altro elemento da considerare sono i costi di stoccaggio: confezioni più piccole richiedono più tempo per essere inserite negli scaffali».
