35297. ROMA-ADISTA. Con la conversione in legge da parte del Senato del decreto legge 135/09, approvato dal governo lo scorso 9 settembre, subisce un’ulteriore accelerazione il processo di privatizzazione dei servizi pubblici locali. Il decreto è intervenuto a modificare la normativa in materia di servizio idrico contenuta in una legge del 2008 (articolo 23 bis della legge 133/2008), che prevedeva il conferimento della gestione del servizio, in via ordinaria, a “imprenditori o società in qualunque forme costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica”. Con le nuove norme l’assegnazione in “via ordinaria” di tutti i servizi pubblici locali a rilevanza economica (oltre all’acqua sono qui considerati anche gas, energia, rifiuti e trasporti) è estesa a “società a partecipazione mista pubblica e privata”, a condizione che la selezione del socio industriale con compiti di gestione operativa “avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica” e che “al socio sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40%”. Le gestioni cosiddette “in house” (affidamento diretto a società a capitale interamente pubblico) decadranno a partire dal 2011, mentre il 2012 è il termine oltre il quale decadranno tutti gli affidamenti a Spa quotate in Borsa nelle quali la partecipazione pubblica non sia nel frattempo scesa al 30%
SORELLA ACQUA, FRATELLO EURO: IL SENATO APPROVA LA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI IDRICI
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