Cambiamo il modello di integrazione degli stranieri, Immigrazione.biz –

Non sono del tutto nuovi i fatti di intolleranza razziali che nella giornata di sabato hanno fatto da padrone nelle cronache dei telegiornali. Una schermaglia tra cittadini di diverse etnie all’interno di un autobus di Milano è poi proseguito in strada, ha provocato l’accoltellamento in maniera letale di un giovane cittadino di 19 anni, Hamed Mamoud El Fayed Adou, che è rimasto a terra, senza vita. Da lì la rivolta dei nordafricani che sviando il muro organizzato dalla Polizia, ha cominciato ad aggirarsi per le traverse adiacenti alla via Padova, spaccando tutto e effettuando una vera e propria “caccia al latinos”. Episodio che fa emergere la microconflittualità urbana tra le diverse etnie, che portano a situazioni di guerriglia urbana. Dopo Rosarno si ripropone una scena simile ed è intervenuto anche il Ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha parlato di “ un semplice pretesto banale degenerato in violenza collettiva, non un attacco allo Stato”.

Lo stesso Maroni ha poi proseguito: “Il mix esplosivo di via Padova si è formato negli anni secondo un modello sociale che non ha voluto gestire un insediamento etnico. È importante evitare che una zona di città diventi estranea a chi ci vive, una sorta di territorio separato, di zona franca. Nel futuro dobbiamo evitare le concentrazioni etniche in un solo quartiere”. Per questo motivo si è organizzata una riunione con il Ministero del Welfare, le Regioni, i Comuni, le associazioni di volontariato per affrontare questo tema. Si discuterà di “come garantire l’integrazione, attraverso le leggi, nei territori delle grandi città. Bisogna evitare – prosegue – che certe periferie diventino focolai di violenza, ma per questo si deve anche cambiare un modello di accoglienza sin qui adottato”.

I  FATTI:

E’ successo tutto in pochissime ore ieri in via Padova a Milano. Ore 17.40 all’interno di un autobus vi è un gruppo di sudamericani e altri tre amici, due egiziani ed un ivoriano. Iniziano i primi sfottò e le minacce. I tre amici scendono alla fermata appena prenotata e il gruppo di latinos li segue. Due africani verranno feriti, accoltellati, di cui uno in modo letale. Si tratta di Hamed Mamoud El Fayed Adou di 19 anni, che è morto sul posto nonostante i tentativi dei soccorritori di rianimarlo.

Avvertita la polizia, sono iniziate le indagine. Si cercano cinque ragazzi sulla ventina e sudamericani. Ma non è tutto. Appena si è sparsa la notizia del giovane ucciso, un centinaio di connazionali della vittima sono scesi in strada seriamente intenzionati a farsi giustizia da sé. Ma mentre la polizia si era schierata per impedire il passaggio lungo la via Padova, hanno fatto dietro front e hanno percorso le vie laterali, spaccando tutto ciò che capitava sotto le loro mani, per poi superare nuovamente lo schieramento della polizia. Hanno raggiunto dunque piazza Loreto, dove hanno sfogato la loro rabbia contro le auto e i negozi sudamericani. Via Padova, secondo il vice sindaco di Milano, è la via più multietnica della città. Tantissime le famiglie di ogni nazionalità che vivono qui. “Ma liti tra stranieri sono ormai all’ordine del giorno, anche perché con oltre 200mila immigrati regolari e 40mila clandestini, questi numeri testimoniano che è difficile governare l’immigrazione”.

C’è anche chi propone “espulsioni a tappeto”. L’eurodeputato della Lega Nord Matteo Salvini ha infatti confermato di aver già contattato il Ministro dell’Interno Maroni perché “occorrono controlli ed espulsioni casa per casa, piano per piano”. Il Carroccio, intanto, ha già organizzato per venerdì prossimo una manifestazione con i comitati e i cittadini nei luoghi degli scontri.

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