Pietro Ichino, UN PARTITO CHE SI QUALIFICA COME “FONDATO SUL LAVORO” NON PUO’ PARLARE SOLTANTO A META’ DEI LAVORATORI, NON PUO’ ASSUMERE COME RIFERIMENTO PRIVILEGIATO SOLTANTO META’ DEL MOVIMENTO SINDACALE, NON PUO’ IGNORARE CHE A REGOLARE I RAPPORTI DI LAVORO E’ PREPOSTO SOPRATTUTTO UN SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI, LA CUI AUTONOMIA VA PROMOSSA RISPETTATA E DIFESA

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ci sono interi settori, nel nostro Paese, che funzionano in questo modo: non solo quello  editoriale, ma anche le case di cura, dove non si assume regolarmente un solo medico o infermiere, perché tutti sono “a partita Iva”, o “a progetto”, o “appaltati” a cooperative, o comunque ingaggiati in forme anomale per eludere gli standard di trattamento. E in tutti i settori oggi di fatto si possono assumere in questi modi magazzinieri, carpentieri, segretarie di ufficio, autisti, portieri, tecnici informatici e qualsiasi altra figura professionale.
     Bene, ora immaginate che un partito dica a questi lavoratori di serie B, C e D: “noi auspicheremmo per voi una piena parità rispetto a quelli di serie A, ma ci rendiamo conto che per il momento questo è impossibile; è un obiettivo da collocare in un quadro di elevata e consolidata dinamica della produttività, condizione necessaria a compensare il connesso aumento di costo perl’impresa; per il momento, dunque, proponiamo per voi soltanto la graduale introduzione di una base di diritti di cittadinanza“. Non “i diritti di cittadinanza” tout court, che sarebbe velleitario, eccessivo: solo “una base” di quei diritti. Voi neri non potete pretendere di avere le stesse retribuzioni dei vostri colleghi, la tredicesima e il premio di produzione, i limiti di orario; e neanche – ohibò – una qualche garanzia di continuità del reddito e del rapporto: per voi proponiamo soltanto – e, sia ben chiaro, gradualmente – “una base di diritti di cittadinanza”, e un aumento dei contributi previdenziali, perché il vostro lavoro costa troppo poco. Che cosa penseranno quei lavoratori di un partito che fa loro discorso di questo genere?
     Questo discorso ai lavoratori di serie B, C o D, che vi ho letto, non è una caricatura: sono le parole testuali del documento che ci viene proposto come espressione sintetica della nuova politica del lavoro del Pd.

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segue qui:

Pietro Ichino

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2 commenti

  1. Conosco per esperienza diretta nel lontano 9 Settembre 1992 in occasione della “Parcella Ciampi”, che mi ha costretto da Manager ad essere il primo,in Lombardia aiutato e assistito Prof. Ichino a stipulare un patto di solidaretà con i miei collaboratori di allora.
    Già allora parlammo di lavoratori di serie A,B,C,D ed oltre. Il problema vero per i lavoratori non Statali o collegati, è il loro COSTO totale per l’Impresa, NON il netto in busta che è miserevole.Il problema non è stato risolto e la casta politico/sindacale ha accettato compromessi di tutti i tipi. Questo è il risultato. Il lavoratore Italiano è quello che prende meno-netto e costa di più. E’ un dato che nessuno vuole affrontare in modo serio, salvo il Prof. Ichino, che peraltro trova poco seguito in parlamento perchè le sue proposte toccano interessi di altre caste o camarille o cricche varie.non immaginabile dare al Lavoratore più soldi detassando completamente i premi di produzione, o legati alla redditività d’impresa. Già negli anni 70 piuttosto che assumere un operaio si preferiva, comperare un impianto molto più costoso. Oggi si assumono precari con i contributi dello stato (Ovvero noi tassati), salvo poi come si legge e si è visto in alcune regioni,applicare il “Pizzo”, allo stipendio. Altro che Prof. Ichino ed i suoi condivisibili intenti. !

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  2. grazie per il commento gentile emilio odescalchi.
    nella presa di posizione di pietro ichino c’è la vera diagnosi del motivo per cui la sinistra sta perdendo tutte le elezioni: ha completamente perso di vista la realtà del lavoro, i luoghi in cui esso si esprime, le modalità di remunerazione e protezione.
    la sinistra ed il suo sindacato storico ormai tutela una parte minoritaria del mondo del lavoro: quello dipendente.
    tutta l’altra parte (maggioritaria) non è neppure presa in considerazione nella sua agenda politica.
    e quando un partito di tradizione come il pci/pds/pd perde così la bussola merita di perdere le elezioni.
    d’altra parte è chiaro anche in sede storica a far cadere l’unica ipotesi riformistica (i govern prodi) sono stati i nipoti di quelal tradizione.
    io non dimenticherò MAI il pollice verso di bertinotti che nel 1999 mandò allegramente (rideva il personaggio) a picco l’allora governo,
    chi è causa del suo mal …

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