Paolo Ferrario, Agosto, lunario dei giorni di quiete | Muoversi Insieme

A metà agosto ci sono già i segni dell’estate che sta finendo: la rottura del caldo e le prime piogge, la luce calante, le temperature più fresche, le foglie che cominciano ad ingiallire.
E’ in questo periodo dell’anno che il tempo ci appare in tutte le sue varie dimensioni e aspetti: forse è proprio ora il momento in cui ne abbiamo una più acuta percezione e, quindi, possiamo farne oggetto di riflessione condivisa.
Le società moderne del mondo occidentale hanno cicli temporali molto definiti, tali da influenzare potentemente la vita quotidiana. Se mettiamo sotto osservazione la singola giornata, possiamo scandire il tempo del lavoro, quello del trasporto e quello della casa (vitto, relax, sonno). Se invece assumiamo come riferimento l’intero anno, allora vediamo nitidamente che la più forte linea di frattura è fra gli undici mesi di attività produttiva e questo agosto di “ferie”, “vacanze”, “ozio”, “pigrizia”.

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