Istat: dati su industria, commercio estero e popolazione
(regioni.it) Ad agosto nel settore dell’industria sono aumentati gli ordinativi. Lo rileva l’Istat. Gli ordinativi dell’industria ad agosto hanno registrato una crescita del 32,4% (dato grezzo) rispetto allo stesso mese del 2009, e del 7,3% rispetto a luglio. E’ la variazione tendenziale più alta dal 2001.
Nel contempo l’Istat ha reso noti anche i dai sull’export verso i paesi extra UE, e cioè la stima preliminare sull’interscambio commerciale con i paesi extra Ue, e i primi dati sulla popolazione riferiti all’anno 2010.
A settembre, rispetto allo stesso mese del 2009, le esportazioni verso i paesi extra Ue aumentano del 13% e le importazioni del 32%. Il saldo commerciale risulta in deficit per 2,746 miliardi di euro, il peggioramento rispetto al disavanzo (569 milioni di euro) dello stesso mese del 2009.
Per quanto riguarda invece i dati sulla popolazione sono in calo le nascite e in aumento gli immigrati nei primi cinque mesi del 2010: Bilancio demografico mensile.
La popolazione residente in Italia e’ di 60.442.587 abitanti (rpt, 60.442.587 abitanti), pari a +102.250 persone rispetto all’inizio dell’anno (+0,17%). Questo aumento si e’ concentrato nelle regioni del Centro (+0,28%), del Nord-est (+0,24%) e del Nord-ovest (+0,23%).
Il movimento naturale fa registrare nel complesso un dato negativo, -28.455, ma in misura inferiore ai corrispondenti cinque mesi del 2009, il cui dato ammontava a -36.726. Il saldo è negativo in tutte le ripartizioni, con un tasso di variazione naturale pari a -0,5 per mille.
Nei primi cinque mesi del 2010 i dati relativi al movimento migratorio con l’estero fanno registrare un saldo positivo (+157.682), ma ridotto rispetto a quello degli stessi mesi dell’anno precedente (+160.857), con una diminuzione del 2,0 per cento diffusa nelle ripartizioni del Nord e del Centro, lievemente compensata da un incremento nelle regioni del Mezzogiorno. Il tasso migratorio estero è stato pari al 2,6 per mille a livello nazionale ma registra valori più elevati nell’Italia Centrale (3,5 per mille) e al nord (3,1 per mille). Nelle ripartizioni Meridionale e Insulare ha registrato valori più bassi, rispettivamente pari a 1,5 e 1,3 per mille.
