Sandra Sarti, L’Italia dei Rifugiati

altNel volume “L’Italia dei rifugiati”, Sandra Sarti, impegnata da anni nella Direzione dei Servizi civili per l’Immigrazione e l’Asilo del Ministero dell’Interno, traccia il quadro della situazione dei rifugiati proponendo un excursus sulla storia del diritto d’asilo e delle politiche europee in atto, delineando le condizioni di maggiore vulnerabilità di donne, minori e di chi, per motivi legati alla negazione dei propri diritti nel paese di provenienza nonché per condizioni di viaggio sfiancanti o violenze e soprusi subiti, manifesta un disagio mentale. Ampio spazio è dedicato anche all’iter della domanda di protezione internazionale e al sistema nazionale di accoglienza, lo SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) senza tralasciare quelle che sono le fonti normative e la gestione dei fondi europei.
“È un volume che mancava, diventerà la base per le attività di formazione per gli amministratori che vorranno approfondire le tematiche relative ai rifugiati”, ha osservato Flavio Zanonato, vicepresidente ANCI e sindaco di Padova. Inoltre il sistema dello SPRAR, si è mostrato funzionale ed efficace,  infatti, “il sistema per i richiedenti asilo e rifugiati ha dato i frutti che speravamo, la collaborazione ANCI-Ministero dell’Interno ha fornito ottimi risultati su questo versante”, ha spiegato Zanonato.

L’evoluzione della disciplina del diritto d’asilo è strettamente connessa con il fenomeno migratorio, che è di per sé cambiato. Non è più quello che l’Europa ha conosciuto prima della caduta del muro di Berlino, a cambiare, infatti, sono le motivazioni e le rotte delle popolazioni in fuga. Vengono a delinearsi, così, situazioni paradossali per cui i paesi conosciuti come “paesi di fuga” si configurano allo stesso tempo tra i primi paesi nell’accoglienza di rifugiati (Iran e Sudan). In realtà circa l’80% della popolazione rifugiata mondiale risiede in un paese in via di sviluppo, mentre, secondo i dati dell’UNHCR, questo fenomeno interessa l’Unione Europea in minima parte; infatti, solo il 12% della popolazione rifugiata e richiedente asilo si concentra nei paesi dell’Unione.
L’Unione Europa sta mettendo a punto un sistema d’asilo congiunto per incoraggiare l’integrazione e i diritti dei rifugiati. Un fenomeno ancora poco conosciuto nel nostro Paese, come ha rivelato uno studio Cittalia, solo la metà della popolazione italiana ne conosce esattamente il significato causa anche la confusione generata dai media nell’uso dei termini di “rifugiato”, “immigrato”, “clandestino” e “profugo”, come fossero termini interscambiabili. È vero anche che passi in avanti sono stati fatti nel settore dell’informazione, infatti, con l’adozione della Carta di Roma, nel 2008, il Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti si è dotato di un codice deontologico per la promozione di una corretta informazione al riguardo.

Il volume, presentato lo scorso 24 novembre, presso la sala Conferenze dell’ANCI, si pone come un importante contributo per gli amministratori e per chi si trova ad affrontare le problematiche relative ai rifugiati.

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L’Italia dei Rifugiati (Clicca qui per ingrandire)

da L’Italia dei Rifugiati.

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