Federalismo municipale: relazione tecnica Ragioneria Generale
(regioni.it) E’ di 11,2 miliardi nel 2011 e di 11 miliardi nel 2012, il gettito che dovrebbe entrare nelle casse dei Comuni in base al decreto del federalismo fiscale sul fisco comunale. E’ questa la stima che risulta dalla relazione tecnica depositata dalla Ragioneria in commissione bicamerale per il federalismo fiscale dopo le ultime modifiche al testo illustrate il 27 gennaio dal ministro Roberto Calderoli. Secondo il Tesoro, infatti, il gettito derivante dalla devoluzione ai Comuni del 30% del gettito delle imposte sui trasferimenti sarebbe di 1,3 miliardi nel 2011; quello delle imposte di bollo e registro dei contratti di locazione di 708 milioni; 5,7 miliardi deriverebbero dal gettito Irpef dei redditi fondiari; 527 milioni dalla quota di 21,7% di compartecipazione al gettito della cedolare secca; 2,8 miliardi dalla compartecipazione all’Irpef al 2%. In totale 11, 2 miliardi. Anche con le aliquote ribassate (dal 23 al 21% per i canoni liberi e dal 20 al 19% per quelli concordati) la cedolare secca sugli affitti risulta coperta, per cassa, secondo la relazione tecnica della Ragioneria depositata il 28 gennaio in commissione bicamerale per il federalismo fiscale sulle novità del decreto sul fisco municipale.
Per quanto riguarda la competenza, nel 2011, la cedolare, secondo i calcoli della Ragioneria comporta 3,410 miliardi in meno di gettito Irpef a fronte di un gettito di 3,194 miliardi nel primo anno, 216 milioni in meno. Ai fini della cassa, vanno, però, calcolati gli introiti degli acconti della cedolare (85% nel 2011; 95% dagli anni successivi).
“Si evidenzia – si legge nel testo della Ragioneria – la novita’ rispetto ad altre stime precedenti, dell’introduzione di tale percentuale di acconto sulla cedolare secca, al fine di assicurare una copertura gia’ a partire dal primo anno di applicazione della norma”. Per quanto riguarda la cassa – si legge in un lancio dell’agenzia Ansa – il gettito che dovrebbe derivare quest’anno dall’introduzione della cedolare secca e’ di 2,7 miliardi, 26 milioni in piu’ rispetto ai 2,4 di minor gettito Irpef.
In termini di competenza – scrive l’agenzia Reuters Italia – la cedolare secca è scoperta per 216 milioni di euro nel 2011. Lo si desumerebbe dalla relazione tecnica depositata dal governo in Parlamento al nuovo testo del decreto sul federalismo municipale. La cedolare secca è il regime di tassazione al 21% per i redditi da locazione a canone libero (19% nel caso di canone concordato). La nuova imposta sostituisce quote Irpef, addizionali comunali e imposta di bollo che gravano sugli affitti.. Il governo ritiene tuttavia che la cedolare secca possa finanziarsi sia grazie ai suoi vantaggi fiscali che all’emersione degli immobili affittati in nero ottenuta con l’inasprimento delle sanzioni. Il totale delle risorse raccolte è pari a 3,194 miliardi, di cui 548 milioni garantiti dall’effetto emersione. Il saldo è quindi negativo per 216 milioni.
Diversa la situazione per gli anni successivi. Nel 2012 la perdita di gettito calcolata dal governo ammonta a 3,493 miliardi, mentre le risorse raccolte sono stimate in 3,558 miliardi (saldo positivo per 65 milioni). Nel 2013, a fronte di minori entrate pari a 3,576 miliardi, il governo calcola 3,923 miliardi di gettito riscosso (saldo positivo pari a 347 milioni). In termini di cassa l’andamento di entrate e uscite è molto diverso perché tiene conto dell’effetto dovuto al pagamento delle imposte tramite il sistema di acconti. È la stessa Ragioneria generale dello Stato a spiegare che le percentuali di acconto assicurano “una copertura già dal primo anno di applicazione della norma”. Il risultato dà un minor gettito di 2,689 miliardi nel 2011 e maggiori entrate per 2,715 miliardi con un saldo positivo di 26 milioni. Nel 2012 il saldo di cassa è positivo per 98 milioni, che diventano 75 milioni nel 2013.
