IARD: una ricerca sui giovani
Una ricerca affidata da Legacoop Lombardia all’Istituto IARD su “Giovani, società e Expo 2015”, presentata al congresso del 16-17 marzo scorso, rivela un segmento demografico in riduzione e tuttavia variegato.
Secondo i dati Eurostat, nel 2008 in Italia la popolazione tra 15 e 34 anni era di 6,1 milioni, pari al 10,2% del totale. Nel 2025 la quantità sarà invariata, scendendo però al 9,8%. Lo stesso trend si registra a livello europeo. E’ in questo quadro che si devono leggere i risultati della ricerca.
Tra i giovani di Milano balza all’occhio un dato: alla domanda “In generale quanto ti senti ottimista rispetto al tuo futuro”: il 52% è molto o abbastanza ottimista; ma rispetto “al futuro del tuo Paese” è poco o per niente ottimista il 66% degli intervistati.
E’ perché i giovani credono nelle proprie forze? Oppure perché pensano che almeno in parte il loro futuro sia staccato da quello del Paese? Difficile rispondere, a noi sembra un po’ il famoso “io speriamo che me la cavo”.
In cima alle preoccupazioni per il futuro ci sono il lavoro e il livello di reddito che i giovani si attendono: precarietà (49%), disoccupazione (42), basso reddito (34), declino economico del Paese (32), e più giù nella lista: l’impossibilità di costruire una famiglia (26%), l’immigrazione (17)…
Solo l’8% è preoccupato di più dall’elevata competitività richiesta dal mercato del lavoro. Perché ci si sente preparati oppure perché la competitività non è un problema così generale?
Richiesti di quali siano “i fattori che frenano lo sviluppo”, i giovani si sparpagliano: le 13 risposte possibili ricevono, sulla scala di 10, punteggi che vanno da 8,9 (inadeguatezza della classe politica) a 5,7 (globalizzazione e concorrenza internazionale, visto come l’ultimo dei fattori).
Non si vedono uno o più fattori principali, ma una serie un po’ indistinta.
La ricerca è visibile sul sito www.legacooplombardia.it/archivio/notizie
