Giorgio legge Čhecov, si rifugia dalle zie a Bobbio e si prende amorevolmente cura di sua nipote Elena. Sara recita Shakespeare, rifugge la provincia emiliana e lascia che siano le sue vecchie zie a crescere la sua bambina. Giorgio e Sara si rinfacciano i loro destini sfumati e lontani da Bobbio, ma è davanti al Trebbia che finiscono sempre per tornare, tuffarsi e volersi ancora bene, cavandosi a turno dagli impacci. Attrice senza successo lei, attore con un futuro incerto lui, Sara e Giorgio aspettano l’occasione della vita, eternamente attesi dalle zie e “amministrati” da Gianni Schicchi, doppio pucciniano e amico di famiglia che li ama e li consiglia. Sulle sponde del Trebbia scorre intanto la loro giovinezza e fiorisce quella di Elena, ormai adolescente e desiderosa di sperimentarsi
segue qui: Sorelle Mai – MYmovies.
….
Intervallato con brevissimi frammenti di I pugni in tasca, Sorelle mai rivisita i luoghi dell’immaginario del regista con una partecipazione aurorale cui il formato digitale conferisce ulteriore forza e precisione. Pur essendo concepito per episodi nel corso di quasi dieci anni, il film vanta una coesione emotiva straordinaria e, soprattutto, possiede un’unità di respiro potente. Come un racconto di fantasmi cechoviani, Sorelle mai sembra evaporare sotto la pressione della memoria, ma poi si attarda nei meandri dello sguardo in un fertile gioco di cortocircuiti e rimandi mai così libero nel cinema del regista.
Da sempre origine dei conflitti del cinema bellocchiano, la famiglia si conferma un punto nevralgico ma ripensata e rimessa in scena attraverso una lente d’osservazione in grado di pensarne al presente i conflitti di ieri (l’epifania de I pugni in tasca) e al tempo di calare nel passato le contraddizioni dell’oggi come verifica ulteriore (per forza di cose incerta…). I luoghi del cineasta diventano così come dei falò incantati della memoria, eppure Bellocchio resiste con grande lucidità alla tentazione di assolutizzarli o, peggio, di idealizzarli. Infatti, le mura domestiche delle due anziane zie che continuano a offrire ospitalità e riparo ai nipoti vengono attraversate inesorabilmente dai conflitti che i due continuano a introdurre nell’alveo domestico. I sentimenti s’intrecciano inesorabili con il tempo e con i luoghi. Le ferite si cicatrizzano nel corso del tempo, si accettano le proprie sconfitte, ma nessuno diventa più saggio o più cinico. Semplicemente il tempo scorre, la vita accade e i corpi e lo sguardo iniziano a mostrare i segni della fatica del vivere.
….
da: http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-film-della-settimana-sorelle-mai-di-marco-bellocchio/

