Il calo delle adozioni – LASTAMPA.it

Sono in calo costante dal 2004 coloro che decidono di sottoporsi alla procedura per adottare un bambino all’estero e dal 2006 quelle che decidono altrettanto con un bambino italiano. Per l’estero il calo dal 2004 ad oggi è del 32%. In cinque anni una coppia su tre si è persa, sono passate da 8274 a 5576 del 2010, dato provvisorio ma non troppo lontano dalla realtà. Per l’Italia il calo è anche più repentino e sostenuto: si è passati dal picco del 2006 di 16234 richieste a 10611 del 2010, il 35% in meno.

Le coppie italiane, insomma, hanno sempre meno voglia di avviare il lungo iter che potrebbe portarli a adottare. E in tanti sostengono che i motivi siano economici. Adottare un bambino costa, e anche molto, in un momento di crisi e di instabilità come quello che si sta attraversando non tutti hanno la forza di affrontare le spese legate all’intera procedura. Le cifre riferite ad una sola tappa, quella del lavoro delle associazioni, sono calcolate dalla Commissione Adozioni Internazionali e pubblicate sul sito, in una sorta di tariffario suddiviso per enti che seguono l’iter. Ognuna di loro è specializzata in alcuni Paesi. Per l’Ucraina, ad esempio, ci si può rivolgere all’AIAU, Associazione Italiana Aiuti Umanitari, e si spenderanno 5223,18 euro per tutto quello che riguarda il pre adozione e altri mille euro e rotti per il post-adozione. Stesse cifre per l’Ucraina per A.Mo, associazione Attraversiamo il Mondo. Ma si sale a quasi 7 mila euro se si sceglie un bambino in arrivo dalla Bulgaria. Con l’Ai.Bi, Amici dei Bambini, si va da oltre 12 mila euro per un bambino in arrivo dal Nepal, a circa 3.500 se invece si sceglie un bambino in arrivo dal Marocco. E con l’Associazione Arcobaleno si spendono oltre 6 mila euro per un bambino in arrivo dalla Federazione Russa.

L’elenco è lungo, le tariffe varie, le associazioni sono una sessantina, i criteri per scegliere legati innanzitutto al Paese di origine del bambino che si intende adottare. Ma è evidente che, a parte alcune eccezioni, quelli che costano di più sono i più richiesti, bambini di provenienza europea, e sono sempre meno numerose le famiglie che decidono di fare questo passo. Perché alla fine, per l’intero iter si va a spendere tra i 17mila e i 25mila euro.

da Il calo delle adozioni – LASTAMPA.it.

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