almeno tre motivi di preoccupazione, secondo LUCA RICOLFI

almeno tre motivi di preoccupazione. Il primo è che, rispetto al picco toccato a metà novembre, quando il presidente Napolitano e i mercati indussero Berlusconi a rassegnare le dimissioni, lo spread dello spread non è affatto sceso di 200 punti, ma solo di 70 punti (da 234 a 164). Il secondo è che, a tutt’oggi, lo spread dello spread resta peggiore che nella drammatica crisi di inizio agosto 2011, quando il Parlamento fu riaperto precipitosamente per fronteggiare un’emergenza finanziaria che poteva avere esiti drammatici: allora aveva toccato il livello record di 149, oggi – nonostante il netto miglioramento delle ultime settimane – resta a livello 164, ossia 15 punti peggiore di allora. Il fatto è che, contrariamente a quanto si è indotti a credere dal favore di stampa di cui gode il governo Monti, il momento peggiore degli ultimi 12 mesi non è stato né durante la crisi di agosto (SdS=149), né durante quella di novembre (SdS=234), bensì nell’ultima settimana dell’anno, quando – con il governo Monti insediato da cinque settimane – lo spread dello spread sfiorò i 300 punti (Sds=294), per poi iniziare la discesa che nelle ultime settimane lo ha portato vicino a 160.

C’è poi un terzo e ultimo motivo di preoccupazione. Fino a 6 mesi fa (prima settimana di agosto), il nostro spread rispetto alla Germania era sempre stato migliore di quello della Spagna che – nel giudizio dei mercati è il Paese a noi più comparabile. Ma da allora, né sotto Berlusconi né sotto Monti, siamo mai riusciti a riprenderci questo sia pure modesto primato.

da Ma non siamo ancora fuori pericolo (LUCA RICOLFI).

2 commenti

  1. Già, con i numeri VERI, non si scherza. Finalmente, timidamente è stata varata dai poteri forti, ancorché timidi, una spiegazione fatta per il popolo. Il problema italico è che abbiamo le retribuzioni lorde più basse d’Eurolandia, ed il COSTO del LAVORO per le imprese più alto di tutti.
    Ciò grazie ad una dissennata politica della struttura della busta paga che grazie anche ai sindacati è fatta per nascondere al collaboratore il costo reale all’impresa. Tra Netto è Costo, ci si avvicina, secondo l’Anzianità al 3, più tutte le tutele dell’articolo 18 eccetera.
    Da qui il motivo della non assunzione e non lavoro, più il trasferimento delle attività redditizie fuori dai confini nazionali.
    Gli operai continuano a guadagnare netto in busta, a parità di competenze e capacità poco rispetto ai loro colleghi Tedeschi, e costano di più.
    Grazie a chi ha distrutto una nazione. Quando i “Luigini”, sono più dei contadini, il sistema è destinato a fallire.
    Auguri, a chi comprende ed agisce.

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