“Le mie posizioni pubbliche – scrive Rutelli – sono di motivato contrasto dell’ideologismo multiculturale; e l’intervista pubblicata dal Giornale, mi ha consentito di tornare su un tema che considero cruciale: la necessità di smantellare alcuni lasciti insostenibili del politically correct di sinistra”.
Come si potrebbe assumere lo ius sanguinis, come già avviene, per assicurare la cittadinanza ai remoti eredi dei nostri emigranti (anche quelli che non parlano affatto l’italiano) e, contemporaneamente, lo ius soli per assicurare la cittadinanza a chiunque nasca, magari casualmente, sul nostro territorio nazionale?” chiede il leader di Api, parlando di una “macroscopica contraddizione”.
“Noi – continua – siamo un paese di transito, molto più che di arrivo. Consentire automaticamente la cittadinanza italiana – e dunque europea – a chiunque partorisca in Italia sarebbe tout court assurdo”.


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