Claudio Risé, da “Il Mattino di Napoli” del lunedì, 4 giugno 2012, www.ilmattino.it
L’inconscio collettivo si stringe attorno alle figure di cui si fida: Joseph Ratzinger, 85 anni, gode di un’attenzione globale; Elisabetta II, 86, e Giorgio Napolitano, 87, sono i più amati nei rispettivi paesi. Anche nelle famiglie e nell’economia i vecchi ritrovano nuovo prestigio (e potere), dopo che la crisi ha spazzato via molte ricette e stili di azione degli ultimi anni. Come mai, mentre avanza il nuovo millennio, sono soprattutto i vecchi a suscitare affetto, stima, affidamento?
Per chi, come lo psicologo, ascolta la vita delle persone, non è difficile capire il perché di quest’attenzione. La cultura e gli stili di vita degli ultimi decenni sono stati del tutto indifferenti al passato e centrati invece sul presente.
Negli anni della ricchezza e dello sviluppo dell’informazione globale si è creduto che la vita fosse solo ciò che accadeva in quel momento, che ciò che era stato fatto prima non avesse nessuna importanza.

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