Giovanni Del Zanna, Design e Disabilità | in Muoversi Insieme di Stannah

Nell’esperienza comune – così comune che ormai non ci facciamo più caso – troviamo oggetti (specie quelli “per” disabili) che benché utili e funzionali, sono brutti, poco progettati, spesso connotati da un’immagine “sanitarizzata” che ci porta a rifiutare e non ad accettare l’oggetto. 
Esiste una distinzione possibile tra oggetti “speciali” per disabili (che devono essere repulsivi) e oggetti d’uso? Esiste una distinzione tra persone umane con limitazioni intrinseche e persone con qualche difficoltà in più? Ovvero, ponendo la domanda in altro modo: chi di noi non usa lo schiaccianoci per rompere il guscio delle noci? e in tal caso lo consideriamo unausilio o un utensile prodotto di design?
Se da un lato il diffondersi dei principi del “Design for All” spinge alla realizzazione di prodotti comuni – dal design accattivante – sempre più fruibili da parte di un’utenza ampliata, dall’altro ci si può domandare perché gli “ausili” (gli oggetti che in modo specifico servono alle persone con disabilità, siano essi giovani o anziani) siano ancora oggi piuttosto “brutti” e poco progettati.

Eppure da tempo si vedono – a volte cercandoli con molta cura, perché non appaiono molto – prodotti/ausili che presentano un design più curato. 

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Design e Disabilità | Muoversi Insieme.

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