Direi che sono tutti casi di “resilienza”.
Ha un bel suono questa parola, ma cosa significa?
Conviene partire dal vocabolario:
– “Capacità di un materiale di resistere a urti improvvisi senza spezzarsi” (dal Dizionario Etimologico della Lingua Italiana Zanichelli);
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“resistenza a rotture per sollecitazione dinamica determinata da una prova d’urto” (Vocabolario Treccani);
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“capacità di un filato o di un tessuto di riprendere la forma originale dopo una deformazione” (Dizionario De Mauro).
Le parole, però, hanno la meravigliosa tendenza, una volta nate, di vivere una loro vita propria e così negli anni ’50 il termine è entrato a far parte del lessico di educatori, medici e psicologi che lavoravano alla presa in carico e cura di bambini cresciuti in ambienti estremi, come gli orfanotrofi o le comunità per disabili. In questa transizione la resilienza ha assunto il significato di “capacità o processo per far fronte, resistere, integrare, costruire e riuscire a riorganizzare la propria vita nonostante l’aver vissuto situazioni negative”.da
Fare “resilienza” per fronteggiare le crisi | Muoversi Insieme.
